Bibite dolci e succhi di frutta aumentano il rischio di tumori: lo studio dei ricercatori francesi
Bibite dolci tumori – Bere molte bibite dolci e assumere troppi zuccheri può far aumentare il rischio di tumori, in particolare al seno. A rivelarlo è lo studio francesce Nutri-Net Santé condotto da un gruppo di ricercatori in collaborazione con il ministero dello Sport e l’Università di Parigi 13. Lo studio riguarda il rapporto tra salute e nutrizione ed è il frutto di una ricerca decennale corredata da una vasta casistica di oltre 100mila persone. La ricerca è stata pubblicata di recente dalla rivista scientifica British Medical Journal e la notizia ha fatto il giro del mondo. Per la precisione vi hanno partecipato 101.257 adulti francesi, di cui il 79 per cento donne, che hanno risposto per dieci anni ai questionari mirati a indagare le loro abitudini nutrizionali.
Succhi di frutta, limonate, coca cola ed altre bibite gasate con l’aggiunta di zuccheri devono essere consumate con moderazione.
Lo studio e la proposta di una tassa sulle bibite dolci
“L’organizzazione mondiale della salute sta valutando i dati scientifici a supporto di un implemento della tassa sulle bevande zuccherate: i risultati di questa ricerca basati su un ampia casistica suggeriscono che un alto consumo di bibite dolci è associato al rischio di tumore e di cancro al seno. È inoltre stata ben documentata la relazione tra questi drink e diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari. Questo studio aggiunge un dato nuovo: bere bevande zuccherate, inclusi i succhi di frutta 100%, è associato anche a un maggiore rischio di cancro”.
Per questo motivo secondo gli studiosi sarebbe auspicabile che l’organizzazione mondiale della sanità provvedesse ad aumentare la tassazione su questo tipo di bibite. Ogni Stato dovrebbe imporre delle restrizioni al commercio di bibite troppo zuccherate, solo in questo modo si potrebbe riuscire a ridurre la loro incidenza sulle malattie tumorali.
Le norme sulle bibite dolci e gli studi in Italia
In Francia a partire da una normativa del gennaio 2017 le autorità francesi proibiscono a locali pubblici e ristoranti di servire quantità illimitate di bibite gassate (e zuccherate) a prezzo fisso o gratuitamente. Mentre in Italia, a novembre 2018, un emendamento di Movimento 5 Stelle e Lega allegato alla Manovra finanziaria chiedeva una tassa sulle bibite gassate per coprire l’esclusione del regime Irap per le partite Iva fino a 100mila euro.
In Italia sono in corso anche studi sul contributo degli zuccheri all’aumento dell’incidenza dei tumori. Secondo le dichiarazioni del direttore dell’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’Ospedale Garibaldi di Catania Roberto Bordonaro: “Le possibili correlazioni esistenti tra il consumo di zuccheri e il rischio di sviluppare tumori sono al vaglio dei ricercatori da molti anni. Gli studi reperibili sull’argomento sono numerosi, con risultati peraltro spesso contraddittori”. “Le variabili in gioco sono molte – afferma Paolo Pedrazzoli direttore dell’Oncologia al Policlinico San Matteo di Pavia sul Corriere– certo è che gli eccessi, come in tutte le cose, sono nocivi. Questo non significa però che nessuno debba più bere un succo di frutta o una bibita zuccherina: quello che conta, per restare in salute, è l’equilibrio».
Chi è a rischio e quante bibite dolci si possono bere?
L’importante insomma è non eccedere. L’ideale sarebbe consumare meno di una bibita dolce al giorno. I rischi riguardano soprattutto chi è abituato a bere almeno una volta al giorno uno o più bicchieri di bevande ricche di zucchero. Secondo la coordinatrice dello studio francese Mathilde Touvier, professoressa alla Sorbona di Parigi, è per queste persone che aumenta il rischio di malattie cardio-metaboliche e cancro.
Perché le bibite dolci aumentano il rischio di tumori?
Ancora sul Corriere il professor Bordonaro spiega il meccanismo secondo cui lo zucchero di succhi di frutta e drink dolci possono incidere negativamente sulla salute:
“Il meccanismo invocato per spiegare queste correlazioni è legato ai picchi di produzione di insulina e di “insuline-like-growth factor” (fattore di crescita simile all’insulina) che fanno seguito al rapido passaggio di elevate quantità di zucchero all’interno del torrente circolatorio, i quali fungono da possibili induttori di meccanismi cancerogenici. Il consumo eccessivo di il zuccheri “liberi” e a rapido assorbimento (presenti in bibite zuccherate o contenuti in cibi privi di fibre e altamente raffinati) è legato anche con il rischio di contrarre obesità, essendo i picchi insulinici seguiti da riduzione dei livelli di zucchero nel sangue che dà luogo a una immediata ricomparsa dello stimolo della fame. E chili di troppo e obesità rappresentano un fattore di rischio per oltre una decina di tumori (esofago, seno, fegato, stomaco, rene, pancreas, colon-retto, vescica e utero)».
Come prevenire?
La soluzione non è però solo legata a un minor consumo di succhi di frutta e bibite allo zucchero, a questo deve essere associata anche una dieta sana, possibilmente associata ad una frequente attività fisica. Solo attraverso “l’adozione su larga scala di un modello sano di stile di vita si può ridurre ridurrebbe in maniera significativa l’incidenza di tumori nella popolazione” , ribadisce Bordonaro.