Chi sono gli autosessuali e perché non hanno nulla a che vedere con l’autoerotismo o la masturbazione
C'è chi sostiene siano semplicemente narcisi all'estremo e chi invece li sminuisce dicendo che tutto sommato è normale piacersi. Ma quello dell'autosessualità è invece un vero e proprio orientamento sessuale
“Gli autosessuali ci sono sempre stati: l’unica novità è che ora abbiamo dato loro un nome specifico. Si tratta di persone che hanno un rapporto con loro stesse sia romantico che sessuale e che preferiscono questo rapporto a quello con gli altri”.
Queste sono le parole di Roberta Rossi, presidente della Federazione italiana di sessuologia, che ha raccontato al Corriere chi sono gli autosessuali.
C’è chi sostiene siano semplicemente narcisi all’estremo e chi invece li sminuisce dicendo che tutto sommato è normale piacersi. Ma quello dell’autosessualità è invece un vero e proprio orientamento sessuale.
Come Sandro, che ha 33 anni e si dichiara autosessuale. Sandro è, infatti, attratto sessualmente da se stesso.
“Sono uno dei pochi autosessuali che conosca – dice Sandro. – Ho realizzato di esserlo pian pianino: all’inizio prendendola sul ridere e poi seriamente”.
Sandro dice di essere “eterosessuale, anche se mi è capitato di sentirmi attratto da certi uomini perché mi ricordano qualcosa di me”.
“Quando mi piace una ragazza mi sembra naturale pensare che deve piacersi tantissimo anche lei”, spiega.
“Dato che se ne parla ancora poco, non ci sono stereotipi o pregiudizi sul tema. Di solito le persone alle quali lo dico reagiscono con curiosità, a volte si limitano a riderci su o a minimizzare pensando che riguardi solo la sfera sessuale”.
E sul sesso spiega “l’autosessualità significa anche essere piuttosto indipendente dal bisogno di avere rapporti sessuali. Posso averne, certo, ma ho avuto anche periodi di astinenza che sono duranti anni. In quel caso è successa una cosa curiosa: mi sono “dimenticato” come fosse fare sesso al punto da provare curiosità, come fosse la prima volta”.