Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:01
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Zona Rossa in Lombardia, Fontana: “Da Conte uno schiaffo in faccia senza valida motivazione”. Ma i numeri dicono altro

Immagine di copertina

“Comunicare ai lombardi e alla Lombardia, all’ora di cena, che la nostra regione è relegata in fascia rossa senza una motivazione valida e credibile non solo è grave, ma inaccettabile”, il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana non ci sta e si oppone con forza alla decisione del governo di inserire la Lombardia nella zona rossa, determinata dall’ultimo Dpcm per contrastare la diffusione del Covid-19.

Ad individuare le “zone” con le maggiori restrizioni è il ministero della Salute con apposita ordinanza, emanata sulla base del documento scientifico intitolato “Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno invernale”, concordato con le Regioni l’8 ottobre 2020, nonché sulla base dei dati elaborati dalla cabina di regia del ministero. Nella zona rossa rientrano: Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Calabria.

Leggi anche: Dpcm, ecco la suddivisione delle Regioni in zona rossa, arancione e gialla

“A rendere ancor più incomprensibile questa decisione del Governo sono i dati attraverso i quali viene adottata: informazioni vecchie di dieci giorni che non tengono conto dell’attuale situazione epidemiologica”, ha proseguito il presidente della regione. “Le richieste formulate dalla Regione Lombardia, ieri e oggi, dunque – ha concluso Fontana – non sono state neppure prese in considerazione. Uno schiaffo in faccia alla Lombardia e a tutti i lombardi. Un modo di comportarsi che la mia gente non merita”.

Le restrizioni per le zone rosse sono simili a quelle del lockdown. Divieto di mobilità interna ed esterna, chiusura degli esercizi commerciali ad eccezione di alimentari, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. Restano aperti parrucchieri, barbieri e lavanderie ma non i centri estetici. Didattica a distanza e sospensione delle attività sportive.

Misure drastiche che, a differenza di quanto sostenuto da Fontana, si rendono necessarie con l’evidenza dei numeri. Nella sola giornata di ieri – quindi in 24 ore – la Lombardia ha fatto registrare 7.758 nuovi positivi. I 32 ricoverati in più in terapia intensiva rappresentano la metà dei ricoverati più gravi in tutta Italia. E soltanto nella giornata di ieri si sono registrati 96 decessi. L’area metropolitana di Milano è quella più colpita, lo stesso capoluogo di regione è in sofferenza (e presenta più contagiati che in diverse altre regioni italiane).

Il governatore Fontana nei mesi scorsi è stato al centro di un’aspra polemica per la mancata chiusura – a inizio pandemia – dei comuni di Alzano e Nembro, in Val Seriana.

Qui la ricostruzione completa dell’inchiesta di TPI sulla mancata Zona Rossa ad Alzano Lombardo e Nembro.

Leggi anche: 1. ESCLUSIVO TPI: Una nota riservata dell’Iss rivela che il 2 marzo era stata chiesta la chiusura di Alzano Lombardo e Nembro. Cronaca di un’epidemia annunciata / 2. Salvini: “Chiese aperte a Pasqua, per sconfiggere il virus ci serve la protezione di Maria” / 3. “Cari italiani non illudetevi, la solidarietà della Cina è solo propaganda per esercitare un’influenza politica”. Parla Joshua Wong, leader delle proteste di Hong Kong

Leggi anche: 1. Salvini stoppa Fontana e fa slittare il coprifuoco in Lombardia: “Prima voglio capire” / 2. Milano, il direttore dell’Ats: “I tamponi non ci salveranno, bisogna stare a casa e tagliare attività non essenziali”

Ti potrebbe interessare
Politica / Il ministro della Difesa Guido Crosetto: “Dobbiamo aumentare le spese militari almeno fino al 2% del Pil”
Politica / Dago a TPI: “Tranquilli, prima o poi, i fasci arriveranno al pettine”
Economia / Ernesto Maria Ruffini lascia l'Agenzia delle Entrate
Ti potrebbe interessare
Politica / Il ministro della Difesa Guido Crosetto: “Dobbiamo aumentare le spese militari almeno fino al 2% del Pil”
Politica / Dago a TPI: “Tranquilli, prima o poi, i fasci arriveranno al pettine”
Economia / Ernesto Maria Ruffini lascia l'Agenzia delle Entrate
Politica / “Soldi dal Venezuela al M5S”, l’articolo era diffamatorio e Casaleggio Jr va risarcito: definitiva la sentenza della Corte d’Appello di Milano
Politica / Politico: "Meloni è la persona più potente d'Europa". Ma per l'Italia (e per l'Ue) non è una buona notizia: ecco perché
Politica / Il governo Meloni (come mezza Europa) sospende le richieste di asilo dei siriani
Esteri / L'inchiesta della tv albanese sui poliziotti italiani a Shengjin: "Ci pagano per fare i turisti"
Politica / Consultazione M5S, la base conferma la decisione: “Addio Beppe Grillo”. Conte: “Ora si volta pagina”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Opinioni / È ora di combattere contro i nazionalismi che mettono in pericolo l’Europa (di N. Zingaretti)