Zingaretti alla Festa dell’Unità: “Siamo noi l’unico argine alle destre”
Il segretario del Partito Democratico chiude la Festa dell'Unità di Modena attaccando anche la destra, i "partiti di carta di proprietà di un leader", in un Paese "di voltagabbana e twittaroli". E agli alleati dice: "Basta con l’ipocrisia di stare insieme ma in tv fare la parte degli avversari, perché questo logora"
È il segretario Nicola Zingaretti che chiude la festa nazionale del Partito Democratico di Modena. In platea ministri e vice ministri. C’è Enzo Amandola ma anche Andrea Orlando che dal comizio conclusivo ha chiesto una fase nuova dopo le elezioni regionali. Il leader dem sa che il momento è quanto mai delicato: ci sono regioni in bilico nel voto di domenica e lunedì prossimi, c’è una fetta del partito che soffre lo stare insieme ai Cinque Stelle ma c’è soprattutto il tema delle alleanze edei rapporti a sinistra tra ex e fuoriusciti venuto fuori dopo l’intervista del direttore di TPI Giulio Gambino al governatore della Regione Emilia Romagna Bonaccini.
Così Zingaretti, chiude la Festa dell’Unità di Modena e attacca con decisione chi mina la tenuta dell’esecutivo e la destra: “Guai a lasciare il terreno agli altri. Nessuno si illuda, i Democratici il terreno non lo lasceranno mai dentro questa democrazia – dice – In quest’Italia di parolai, voltagabbana, twittaroli, c’è un solo partito che con le sue liste e i suoi candidati rappresenta ovunque una certezza, l’unica garanzia contro l’avanzata delle destre. Siamo noi, il Pd, altri io non ne ho visti”. E si scaglia contro i “partiti di carta, quelli finti, di proprietà di un leader. Vogliamo essere il partito delle persone, dalla parte delle persone, attore vivo della democrazia”.
E nel suo intervento lancia un messaggio anche agli alleati di governo: “Ai nostri alleati mi permetto di dire basta con l’ipocrisia di essere alleati ma in tv fare la parte degli avversari perché questo logora. Serve progettualità, non si fugge da questo. Se la posta in gioco è questa, occorre un passo in avanti. Siamo uniti non per occupare poltrone, ma per realizzare un programma di rinascita e giustizia italiana. Non abbiamo molto tempo”.
Ai cittadini il leader Pd chiede una conferma e, anzi, un’ulteriore manifestazione di supporto per portare l’Italia a diventare la guida di una “nuova Europa”. “Ora – ha continuato il leader Dem – è giunto il tempo di riaprire una stagione di rinascita, un grande progetto per riedificare questo Paese. Un progetto per creare lavoro, costruire un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale, investendo sulle persone, a cominciare dalla priorità delle priorità che è la scuola, la sua funzione democratica per la rinascita del Paese”.
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