Zelensky a Sanremo, da Calenda a Conte si allarga il fronte dei politici contrari
Durante la finale di Sanremo andrà in onda, a ridosso dello spareggio per decretare il vincitore del Festival, un videomessaggio di Volodymyr Zelensky: il presidente ucraino lo registrerà nei prossimi giorni in vista della diffusione che avverrà nella notte dell’ultima giornata della kermesse, dopo la mezzanotte di sabato 11 febbraio.
L’invito del leader di Kiev ha spaccato la politica, con il fronte del “no” che continua ad allargarsi. Molti esponenti anche di rilievo non vedono di buon occhio la trovata della Rai, nonostante Zelensky sia già apparso in eventi simili, ad esempio ai Golden Globe di Beverly Hills oppure ai Grammy a Las Vegas.
A Matteo Salvini, Beppe Grillo, Alessandro Di Battista, Maurizio Gasparri, si aggiungo adesso anche Giuseppe Conte, Carlo Calenda e Gianni Cuperlo: tutti contrari all’apparizione durante il festival della canzone italiana. Il leader di Azione ha ribadito il suo sostegno all’Ucraina ma ha scritto su Twitter di ritenere “un errore combinare un evento musicale con il messaggio del presidente di un Paese in guerra”.
È d’accordo con lui l’ex premier Giuseppe Conte: “Fui molto contento quando il presidente Fico invitò il presidente Zelensky alla Camera. Non credo però che ora sia così necessario avere Zelensky in un contesto così leggero, come quello di Sanremo”.
In piena campagna per le primarie del Partito democratico, anche Gianni Cuperlo si schiera: “Zelensky a Sanremo? No. È una guerra. La gente muore. La Rai vuole dare voce al presidente di un paese invaso che si difende? Mandi in onda un messaggio del presidente dell’Ucraina alle 20.30 di una sera a reti unificate. Ma non confondiamo la tragedia con l’audience. Per pietà”.
Di segno opposto il giudizio di alcuni politici che hanno visto invece la passerella del festival come un’opportunità per ampliare la portata del messaggio del leader sotto attacco.
“È un modo per essere vicini agli ucraini che difendono la loro libertà e loro scelta europea e, dunque, i nostri valori, ascoltando la voce delle legittime istituzioni di Kiev”, sostiene il segretario di +Europa Benedetto Della Vedova.
Favorevoli alla partecipazioni anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (“non ci trovo nulla di scandaloso”) e il sindaco di Firenze Dario Nardella (“un gesto di attenzione e solidarietà al popolo ucraino”).