Zaki, Salvini: “Lavoro con le autorità del Cairo per soluzione, da Letta cittadinanza spot”
Patrick Zaki ha appena compiuto il suo 30esimo compleanno in una cella di un carcere egiziano e nel frattempo la politica – che ancora non è riuscita a trovare una soluzione efficace per salvare il giovane studente dell’università di Bologna – pensa a litigare anche sulla sua vicenda.
“Le cittadinanze spot non risolvono i problemi, anzi rischiano di complicare i problemi, il risultato lo ottieni ragionando con gli egiziani, io sto lavorando con le autorità del Cairo per arrivare al risultato”, ha detto Matteo Salvini, parlando con i giornalisti a margine di un incontro con Enrico Michetti e Simonetta Matone all’Hotel Ergife di Roma. “Letta preferisce lo spot, io penso a lavorare con gli egiziani”. “Bisogna cambiare atteggiamento”, sottolinea Salvini.
Il leader leghista è contrario alla proposta di Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle sul conferimento della cittadinanza italiana a Patrick Zaki.
Il segretario dem ha risposto su Twitter: “La vicenda di Zaki è drammatica. Il silenzio, il rispetto, il non parlare a sproposito dovrebbero essere necessari. #Salvini”.
Nelle stesse ore, la senatrice Michela Montevecchi (M5S) ha depositato due interrogazioni, rispettivamente al ministro degli Esteri Luigi di Maio e al presidente del Consiglio Mario Draghi per chiedere quali azioni si intenda intraprendere e quali valutazioni siano state fatte al fine di utilizzare gli strumenti contenuti nella Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura confluita nell’Ordine del giorno approvato dal Senato il 14 aprile scorso.