Zaia: “Vaccino obbligatorio è sconfitta sociale. Io ho il green pass e anche Salvini”
“Il Green pass Italia obbligatorio? Io ce l’ho e ce l’ha anche Salvini. Non c’è nessuna mia posizione contro il Green pass e la Lega ha fatto approvare un emendamento, secondo me corretto, per l’allungamento del green pass da 9 a 12 mesi”. Lo ha detto Luca Zaia oggi nel corso del punto stampa dalla sede della Protezione Civile di Marghera dopo la spaccatura in maggioranza sul voto contrario della Lega in commissione Affari sociali della Camera.
“Non commento un eventuale obbligo vaccinale – continua il presidente veneto -, bisogna vedere come è strutturato. In Italia in linea teorica ci sono 11 vaccini obbligatori, poi c’è chi non se li fa e continua a non farseli. Abbiamo già vissuto questa esperienza. Non mi risulta che altri paesi europei abbiano l’obbligo di vaccino contro il covid. Arrivare all’obbligo è un po’ una sconfitta socialmente”. Parole dure, quelle del presidente della regione Veneto Luca Zaia all’indomani della conferenza stampa del premier Draghi.
“Se un paese si ritrova ad adottare l’obbligo come piano sanitario vuol dire che non c’è presa di coscienza. In Veneto – dice – abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo e abbiamo raggiunto l’80% di soggetti vaccinati con la volontarietà. Bisogna vedere come viene interpretato l’obbligo: mi pare che se ne parli in relazione ad alcune categorie professionali. I medici sono obbligati a vaccinarsi, se non si vaccinano scatta una determinata procedura. Immagino che il primo step su cui si ragionerà sarà relativo ad alcune categorie professionali”.
“Faccio un appello al governo, che si decida velocemente per la terza dose, il prima possibile” ha aggiunto Zaia, “il 21 settembre inizia l’autunno e se è sì per la terza dose e per i fragili, vuol dire che dobbiamo fare il focus sulla case di riposo, e per noi sono 30 mila ospiti. Esorto tutti coloro che non appartengono alle categorie fragili di farlo adesso, perché se parte la terza dose, e dalle parole del presidente Draghi lo sarà, tutti gli altri vanno in coda ai fragili”.