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#VotoSanoDaLontano, la campagna perché si predispongano modalità di voto a distanza a beneficio dei fuorisede

Immagine di copertina

Il Think Tank Collettivo Peppe Valarioti il 14 dicembre 2020 ha lanciato la campagna “VotoSanoDaLontano perché si predispongano modalità di voto a distanza a beneficio dei fuorisede già a partire dalle prossime elezioni regionali calabresi e amministrative di autunno 2021. La legge, stimolata dal collettivo, per poter votare fuorisede in occasione delle elezioni regionali e amministrative è stata scritta da due costituzionalisti, i Proff. Bin e Curreri, depositata a prima firma dell’onorevole Brescia e già incardinata nell’iter parlamentare.

L’origine della campagna

La morte della Presidente Santelli ad ottobre 2020 segna la necessità di riportare al voto la Calabria dopo soli dieci mesi dalle elezioni regionali. Il 30 novembre le elezioni vengono indette per il 14 febbraio: in quel momento, il Think Tank Collettivo Peppe Valarioti, avendo osservato con preoccupazione e sgomento la crisi sanitaria calabrese – portata all’attenzione della stampa nazionale per la vicenda commissariale – ingaggia una campagna a tutela del diritto al voto delle cittadine e dei cittadini fuorisede nella situazione pandemica.

Gli argomenti del Collettivo

1. La pandemia ha mostrato la debolezza strutturale di molti sistemi sanitari regionali; la campagna vaccinale sta ora prendendo ritmo ma, ovunque nel Paese, spaventa il proliferare delle varianti del virus; non si può chiedere ai fuorisede di scegliere tra il diritto al voto e quello alla salute, rischiando di contagiarsi e contagiare per tornare a votare;

2. non esiste un censimento dei cittadini domiciliati altrove rispetto al luogo di residenza, per cui gli enti preposti non possono organizzarsi per gestire in sicurezza il flusso in entrata degli elettori. La stima giornalistica sul numero dei fuorisede ammonta a circa due milioni;

3. non si può rinunciare al voto dei fuorisede, nella maggior parte dei casi giovani studenti e lavoratori, il cui voto è tendenzialmente scevro da quei condizionamenti mafiosi conclamati ormai da Nord a Sud del Paese;

4. inoltre, si fa un gran parlare dell’occasione storica delle risorse del Next Generation EU e delle priorità politiche dei giovani, ma queste non emergeranno mai se essi stessi in larga parte non voteranno, non riuscendo a rientrare nel comune di residenza per motivi di studio, lavoro o per paura della pandemia;

5. quest’anno l’unica regione al voto sarà la Calabria, nota terra di emigrazione, ma quella per garantire il voto ai fuorisede non deve essere una battaglia dei calabresi per i calabresi, bensì di unità nazionale, per fare della Calabria, e della sua eccezionalità, un precedente storico. In questo modo, la Regione potrà presentarsi non come terra di negazione dei diritti ma come apripista per l’affermazione di un diritto che è sempre stato negato ovunque nel Paese;

6. inoltre, lo slittamento in autunno delle elezioni regionali e l’accorpamento con quelle amministrative avvalorano maggiormente le motivazioni di cui al punto 5, rendendo ancora più urgente e indispensabile unire le forze di tutto il Paese per estendere la possibilità di esercitare il voto a distanza a tutti i cittadini italiani fuorisede.

Quale soluzione?

Nel portare avanti la campagna #VotoSanoDaLontano, il Collettivo ha fortunatamente incrociato la disponibilità di due costituzionalisti, i Professori Roberto Bin e Salvatore Curreri, che hanno redatto una proposta di legge, arrivata in Parlamento, presentata il primo aprile, e poi depositata a prima firma dell’on. Giuseppe Brescia (M5S), Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera.

Tale proposta di legge disciplina modalità di voto a distanza nel caso di consultazioni regionali e amministrative, prevedendo il voto presidiato presso la Prefettura (o luogo da essa indicato) della provincia di domicilio.

Giorno 5 maggio, la Commissione ha votato l’abbinamento della pdl Brescia con quelle a prima firma D’Ettore (FI) e Madia (PD), le quali ultime due intendono disciplinare rispettivamente elezioni amministrative e regionali (con alcune limitazioni) e referendum, europee e politiche. In particolare, la legge Madia prevede meccanismi di voto completamente diversi, ossia voto per corrispondenza e sperimentazione del voto elettronico. La Commissione sta discutendo sue due priorità plausibilmente complementari: riuscire a lavorare con speditezza per assicurare già in autunno modalità di voto a distanza e, contemporaneamente, approfittare dell’occasione offerta dalla pandemia per normare tali modalità con riguardo a tutti i tipi di competizione elettorale. Nella seduta del 6 maggio, la Commissione ha audito il Prof. Curreri: audizione Martedì prossimo, 11, è prevista l’audizione del Prof. Bin, mentre si attende il parere del Ministero dell’Interno per il quale è interessato il Sottosegretario Scalfarotto.

Cosa ha fatto il Collettivo

1. Da sempre convinto che soltanto la trasversalità politica potrà condurre ad un esito positivo in tempo utile alle elezioni d’autunno, ha interloquito, o cercato di farlo, con tutte le forze politiche dell’arco parlamentare. In particolare, il 16 aprile ha organizzato una tavola rotonda (chiusa), alla presenza dei due costituzionalisti, per saggiare l’interesse degli schieramenti rispetto alla pdl da loro redatta; hanno partecipato il Presidente Brescia, la Sottosegretaria Nesci, l’on. Ungaro (Italia Viva – Presidente Intergruppo Politiche Giovanili) e le on. Ferro (FdI), Bruno Bossio (PD), insieme a rappresentanti di Azione e dell’Intergruppo della Fraternità.

2. tramite l’azione di pressione trasversale sul Consiglio Regionale calabrese, ha incassato da questo l’approvazione di una mozione che impegna la Giunta Regionale a creare un tavolo di lavoro con il Governo sul tema;

3. ha scritto una lettera al Segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, il quale ha risposto esprimendo la sua vicinanza e il sostegno che il PD ha deciso di dare alla campagna. A tal proposito, inoltre, è stato adottato un ordine del giorno dall’Assemblea Nazionale che impegna la Segreteria a supportare #VotoSanoDaLontano;

4. sta proponendo alle amministrazioni locali calabresi l’adozione di una delibera di giunta/atto di indirizzo del consiglio di adesione alla richiesta del Collettivo; oltre al capoluogo di regione Catanzaro e alla Città di Crotone, l’atto è stato adottato già da altri quindici Comuni. Inoltre, la proposta sta già viaggiando fuori regione e si attendono risposte a breve dalla Sicilia e dal Piemonte;

5. ha chiesto di pronunciarsi al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU), organo che ha approvato il 12 febbraio un documento che interrogava direttamente il Ministro pro tempore dell’Università e della Ricerca, chiedendo che le elezioni regionali calabresi costituissero una sperimentazione per il voto a distanza;

6. ha costituito due reti associative a supporto della campagna. La prima, regionale, composta dalle compagini calabresi di Libera contro le mafie, CGIL, CISL, UIL, ANPI, Movimento Politico per l’Unità, Associazione Insieme per il Bene Comune, Confesercenti. Tale rete sta costruendo un percorso di coinvolgimento della cittadinanza – nonché dei livelli nazionali delle proprie associazioni – attraverso l’ideazione di alcune iniziative pubbliche sul tema della rigenerazione della democrazia calabrese e di come il voto dei fuorisede possa contribuirvi in maniera sostanziale;

7. la seconda rete è invece di respiro nazionale, costituita con l’obiettivo di esercitare pressione sul Parlamento perché si giunga all’approvazione tempestiva di una legge. I proponenti del Manifesto sono i coordinamenti nazionali dei movimenti universitari Confederazione degli Studenti, Link, Primavera degli Studenti, Student Office, UDU, Unilab Svoltastudenti e l’associazione di messinesi fuorisede FuoriDiME. Si sono aggiunte poi altre associazioni e movimenti, tra cui 6000 Sardine e Yezers, lo storico comitato Io Voto Fuorisede e l’associazione The Good Lobby.

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