Crisi M5S-Di Maio, Fico: “Contrario alla votazione su Rousseau, non partecipo”
Voto Rousseau Di Maio Fico contrario
Voto Rousseau Di Maio Fico contrario – A pochi minuti dalla chiusura delle votazioni su Rousseau sulla leadership M5S di Luigi Di Maio, il presidente della Camera Roberto Fico, esponente di spicco dei Cinque Stelle, ha fatto sapere di essere contrario alla votazione e di non avervi voluto prendere parte [qui come funziona il voto su Di Maio attraverso la piattaforma Rousseau].
“Ho subito detto di non essere d’accordo con il lancio della votazione di oggi su Rousseau. E per questo non parteciperò al voto. Sono sempre stato contrario alla politica che si identifica in una sola persona”, scrive Fico in un lungo post pubblicato su Facebook.
“Se il focus resta sulla fiducia da accordare o meno a una figura, e non sui tanti cambiamenti che invece, insieme, occorre porre in essere, non ci potrà essere alcuna evoluzione. Significa non cambiare niente. Ritengo che non si possa mettere in discussione una persona o dei temi, solo perché c’è un umore elettorale diverso nel Paese”, prosegue il presidente della Camera.
Nel post Fico smentisce di aver parlato, durante l’assemblea dei gruppi parlamentari di ieri sera, della necessità per il M5S di tornare alle origini: “Ieri c’è stata l’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle, a cui ho voluto partecipare per riflettere sul momento delicato che stiamo vivendo. Dalla riunione sono emerse alcune dichiarazioni riportate dalla stampa, che però non corrispondono totalmente a quello che ho detto”, spiega.
“Non ho mai detto, come invece erroneamente è stato riportato, che bisogna tornare ai fondamenti originari, ma che prima di tutto dobbiamo guardarci e comprendere in pieno chi siamo oggi. Quando si è all’interno delle istituzioni ci sono maggiori e diverse difficoltà. Ma proprio per questo dobbiamo dirci con forza e chiarezza a quali valori e principi aderiamo. E quindi chi siamo”.
Voto Rousseau Di Maio Fico contrario – “Su tanti temi è necessario individuare una strada, riflettendo e ragionando in profondità”, sottolinea il presidente della Camera. “Ed è proprio per questo che abbiamo bisogno di costruire un percorso identitario forte, con valori e principi sempre più chiari e saldi che nessuno potrà mai calpestare. Un ultimo punto, e sono contento che anche Luigi ieri lo abbia affrontato. Dobbiamo decidere cosa essere. Attualmente abbiamo un vertice che però non è adeguatamente sostenuto da percorsi di confronto e ragionamento e che alle spalle non ha tutto un meccanismo di pesi e contrappesi”.
“Ieri ho anche parlato di comunicazione. Sappiamo tutti quanto sia pervasiva in tanti modi nel nostro quotidiano. Figuriamoci in politica. Ma proprio per questo, e soprattutto in politica, abbiamo bisogno di anteporre alla parola comunicazione, la parola etica. Nello scenario attuale, ovunque nel mondo, la comunicazione, e non l’informazione, ha fagocitato la politica snaturandola”, scrive ancora Fico.
“Capita che si facciano scelte in momenti importanti prendendo in grande considerazione i sondaggi, riferendosi solo al presente senza pensare che la politica deve ragionare guardando molto in avanti negli anni e non solo alle scadenze elettorali. Purtroppo anche noi siamo caduti in questa trappola”.
“Le linee politiche vanno definite in modo collegiale senza rincorrere strategie comunicative e umori del momento”, conclude Fico. “E solo dopo comunicare. In questo modo si riafferma l’importanza della politica su tutto il resto”.