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Home » Politica

Voto di fiducia alla Camera, il discorso integrale del premier Conte: ecco cosa ha detto | VIDEO | TESTO

Immagine di copertina
Giuseppe Conte

L'intervento del presidente del Consiglio a Montecitorio

Voto di fiducia alla Camera, il discorso integrale di Conte: video e testo

Oggi, lunedì 9 settembre 2019, è in programma il primo voto di fiducia alla Camera dei Deputati al governo Pd-M5S: qui il discorso integrale del premier Conte (video e testo).

A quattro giorni dal giuramento al Quirinale di Giuseppe Conte e dei suoi ministri, il presidente del Consiglio è intervenuto in Aula a Montecitorio per esporre il suo programma. Domani, martedì 10 settembre, il premier parlerà invece al Senato replicando il suo intervento.

Il neonato governo Conte, che alcuni giorni fa ha giurato in Quirinale, deve ottenere la fiducia di entrambe le Camere per entrare in carica a tutti gli effetti (qui la diretta live della giornata).

Cos’è e come funziona il voto di fiducia in Parlamento

Prima del voto, il premier Conte legge ai deputati riuniti a Palazzo di Montecitorio, il discorso con chiede la fiducia, per assicurarsi una maggioranza stabile. Nel discorso di oggi il presidente del Consiglio ha illustrato i punti principali del programma di governo Pd-M5S, e illustra linee politiche e priorità della sua squadra (qui le ultime notizie sull’esecutivo).

Il discorso integrale di Conte alla Camera: il video

Ecco un video del discorso integrale di Conte alla Camera dal canale YouTube di Palazzo Chigi:

Il discorso di Conte alla Camera, cosa ha detto il premier: il testo

Qui di seguito il discorso integrale (ecco come seguirlo in diretta streaming) del presidente del Consiglio alla Camera dei Deputati (a partire dalle ore 11):

“Prima di iniziare le comunicazioni nell’aula consentitemi di salutare il presidente della Repubblica, il quale anche in queste ultime fase determinanti per la vita della Repubblica ha guidato il Paese con equilibrio e saggezza”.

“Ho sempre inteso il mio ruolo come servizio al Paese e nell’esercitare il mio servizio ho cercato di guardare sempre al bene comune senza lasciare che prevaricassero interessi di parte”.

“Il programma che mi accingo a illustrare non è un mero elenco di proposte eterogenee, né una sommatoria dei programmi delle diverse forze politiche della maggioranza. Al contrario è sintesi programmatica, un progetto del Paese a favore dei cittadini”.

“È un programma che ha l’ambizione di costruire la società in cui vogliamo vivere noi stessi che abbiamo un po’ di anni sulle spalle ma che vogliamo consegnare ai nostri figli e nipoti nella consapevolezza che il patto politico e sociale che proponiamo si prospetta necessariamente per essere sostenibile in una dimensione intergenerazionale”.

“Questo progetto segna l’inizio di una nuova stagione riformatrice”.

E’ necessario recuperare “sobrietà e rigore affinché i nostri cittadini possano vedere con rinnovata fiducia nelle istituzioni”.

“Io e tutti i miei ministri prendiamo il solenne impegno, oggi davanti a voi, a curare le parole, ad adoperare un lessico più consono e più rispettoso delle persone, della diversità delle idee”.

“Ci impegniamo a essere pazienti anche nel linguaggio, misurandolo sull’esigenza della comprensione”.

“La lingua del governo sarà una lingua mite, perché siamo consapevoli che la forza della nostra azione non si misurerà con l’arroganza delle nostre parole. I cittadini ci guardano, ci ascoltano, si attendono da noi consapevolezza del nuovo e anche un supplemento di umanità, non possiamo deludere le loro aspettative”.

“Come ha detto Saragat, fate che il volto di questa Repubblica sia un volto umano”.

“All’interno di questi valori, in questa cornice di riferimento costituzionalmente caratterizzata, si ascrive la nostra azione riformatrice, racchiusa in un programma, del quale sarò il garante e il primo responsabile e che cercherò di tratteggiare, nelle sue linee essenziali, in questo mio intervento”.

“Sono molte le sfide che ci attendono, a partire dalla prossima sessione di bilancio, che dovrà indirizzare il Paese verso una solida prospettiva di crescita e di sviluppo sostenibile, pur in un quadro macroeconomico internazionale caratterizzato da profonda incertezza”.

“Le tensioni commerciali in atto e le conseguenti difficoltà di settori cruciali come quello manifatturiero, caratterizzato da una catena del valore ormai pienamente integrata fra i Paesi dell’Unione, ci obbligano a definire al più presto un’agenda riformatrice di ampio respiro e di lungo periodo per far crescere le migliori energie dell’Italia e per concorrere a rilanciare la crescita sostenibile, l’occupazione e la coesione sociale e territoriale in Europa”.

Lavoro

“Abbiamo l’opportunità storica di imprimere una svolta profonda nelle politiche economiche e sociali, che restituisca una prospettiva di sviluppo e di speranza ai giovani, alle famiglie a basso reddito, oltre che a tutto il sistema produttivo. Da troppi anni l’Italia fatica ad esprimere il proprio potenziale di sviluppo”.

“La sfida sul piano interno è quella di ampliare la partecipazione alla vita lavorativa delle fasce di popolazione finora escluse. Esse si concentrano soprattutto tra i giovani e le donne, particolarmente nel Mezzogiorno”.

“Vogliamo offrire loro, come a tutti gli altri lavoratori, opportunità di lavoro, salari adeguati e condizioni di vita degne di un Paese civile, di un Paese che, fin dal 1948, ha sancito, nella propria Carta fondamentale, il diritto del lavoratore a un’esistenza libera e dignitosa. Dobbiamo perciò rimuovere gli ostacoli che si frappongono al raggiungimento di questo primario obiettivo e che – purtroppo – sono riconducibili alle più varie cause”.

“Scarsa formazione, carente dotazione di conoscenze e di competenze, difficoltà di conciliare vita familiare e vita lavorativa” saranno al centro dell’azione di governo.

Famiglia

“Scuole e università di qualità, asili nido e servizi alle famiglie, specialmente quelle con figli, saranno dunque le prime leve sulle quali agire. Il primo, immediato intervento sarà sugli asili nido. Non possiamo indugiare oltre”.

“Questo governo, quale prima misura di intervento a favore delle famiglie con redditi bassi e medi, si adopererà, con le Regioni, per azzerare totalmente le rette per la frequenza di asili nido e micro nidi a partire dall’anno scolastico 2020/2021 e per ampliare, contestualmente, l’offerta dei posti disponibili, soprattutto nel Mezzogiorno. È una delle varie misure che introdurremo anche al fine di sostenere la natalità e contrastare così il declino demografico”.

“Rafforzare l’offerta e la qualità di un’educazione fin dal nido è un investimento strategico per il futuro della nostra società perché combatte le diseguaglianze sociali, che purtroppo si manifestano sin nei primissimi anni di vita, e favorisce una più completa integrazione delle donne nella nostra comunità di vita sociale e lavorativa”.

“Dobbiamo contrastare la falsa mitologia per cui la cura della comunità familiare, dei figli e degli anziani possa essere di ostacolo a una più intensa partecipazione al mercato del lavoro. Il simultaneo perseguimento di questi obiettivi è possibile con adeguate politiche di offerta di servizi alle famiglie, coerente distribuzione del carico fiscale, lotta alla discriminazione di genere, in particolare nei luoghi di lavoro”.

Giovani

“È in gioco il futuro dei nostri giovani migliori. Purtroppo, tra le tante eccellenze del nostro Paese, ve ne è una che, da troppi anni, stiamo esportando, al di là delle nostre intenzioni. Sono le nostre ragazze, i nostri ragazzi, soprattutto quelli del Sud, costretti ad abbandonare i propri affetti, i territori in cui sono cresciuti per trovare all’estero nuove opportunità di vita. Occorre invertire questa tendenza, che espone la nostra Nazione al rischio di un inesorabile declino”.

“I giovani sono la spinta propulsiva senza la quale ogni tentativo di rinnovamento si rivelerebbe vano. Questo è il governo più giovane della storia della Repubblica. Non può rinnegare se stesso. Deve assolutamente raccogliere e vincere questa sfida. L’Italia dovrà essere laboratorio di innovazione, di opportunità, di idee, capace di offrire ai giovani solidi e convincenti motivi per rimanere, hic optime”.

Scuola, università e ricerca

“Per quanto riguarda la scuola occorre intervenire per migliorare la didattica e ridurre la dispersione scolastica” ed è necessario riconoscere “ai docenti la giusta retribuzione economica: occorre anche in questo contesto contrastare il precariato con concorsi che riconoscano il valore dell’esperienza e del merito”.

“Occorre rafforzare e valorizzare il nostro sistema universitario e di ricerca, che deve spingere l’intero Paese verso le più avanzate frontiere della conoscenza. Occorre incrementare la partecipazione dei giovani alla formazione terziaria per colmare il divario che ci separa dai nostri partner europei, anche attraverso adeguate politiche di sostegno al diritto allo studio”.

“La qualità della nostra ricerca, già eccellente, può e deve essere ulteriormente accresciuta anche attraverso un più intenso coordinamento tra centri universitari ed enti di ricerca, dei quali va assolutamente favorita l’internazionalizzazione. Il sistema di reclutamento va allineato ai migliori standard internazionali e va potenziato anche attraverso l’istituzione di un’agenzia nazionale, sul modello di quelle istituite in altri Paesi europei, che possa coordinare e accrescere la qualità e l’efficacia delle politiche pubbliche sulla ricerca. Nuove forme di finanziamento e formule innovative di partenariato pubblico-privato dovranno essere incentivate il più possibile”.

Economia e sviluppo

“Gli anni della globalizzazione ci hanno insegnato che solo il lavoro di qualità è una garanzia contro la povertà e l’insicurezza economica. Vogliamo perciò creare le condizioni affinché il tessuto del Paese sia forte e altamente produttivo e basi la sua capacità di “stare sui mercati” non sul lavoro precario e a basso costo, ma sulla qualità e l’innovazione dei prodotti”.

“Il modello di sviluppo che intendiamo perseguire è quello di una crescita integrale e inclusiva, che ponga al centro il benessere del cittadino e del lavoratore, nella prospettiva di uno sviluppo equo e solidale. Ne abbiamo tutte le possibilità. La nostra forza, che ci viene universalmente riconosciuta, è un sistema industriale in grado di far incontrare la produzione di massa con la capacità di personalizzazione del prodotto e la flessibilità nei processi. Occorre rafforzare la determinazione e l’impegno affinché questa spiccata vocazione all’innovazione possa essere adeguatamente sfruttata”.

Infrastrutture

“La rivoluzione dell’innovazione non può realizzarsi senza un’adeguata rete di infrastrutture tradizionali dei trasporti, delle reti dei servizi pubblici essenziali, senza un’attenta politica di difesa del territorio e dell’ambiente. È necessario per questo ravvivare la dinamica degli investimenti, sia proseguendo nell’azione di supporto alle pubbliche amministrazioni sia nella definizione delle priorità fondamentali su cui concentrare nuove risorse”.

“Le infrastrutture, in questa prospettiva, sono essenziali per avviare una nuova strategia di crescita fondata sulla sostenibilità. Abbiamo bisogno di un sistema moderno, connesso, integrato, più sicuro, che tenga conto degli impatti sociali e ambientali delle opere”.

Autostrade e Ponte Morandi

“Renderemo più efficiente e razionale il sistema delle concessioni operando una progressiva e inesorabile revisione di tutto il sistema. Quanto al tema di concessioni autostradali avviato a seguito del crollo del ponte Morandi, porteremo a completamento il procedimento senza nessuno sconto per gli interessi privati, avendo quale obiettivo esclusivo la tutela dell’interesse pubblico e la memoria delle 43 vittime, una tragedia che rimarrà una pagina indelebile della nostra storia patria”.

Imprese, innovazione, identità digitale e Smart Nation

“L’azione pubblica deve favorire” l’innovazione “definendo le “regole del gioco” e una visione di politica industriale, rilanciando gli investimenti pubblici e creando le condizioni materiali che consentano agli attori privati di agire, di investire, di crescere. Per questo abbiamo voluto creare un ministero dedicato all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione, che aiuti le imprese, oltreché la medesima Pubblica amministrazione, a trasformare l’Italia in una vera e propria Smart Nation”.

“Dobbiamo perseguire una strategia di azione che porti l’Italia a primeggiare, a livello mondiale, in tutte le principali sfide che caratterizzano la quarta rivoluzione industriale: un’efficiente e razionale politica di investimenti ci consentirà di crescere nella digitalizzazione, nella robotizzazione, nell’intelligenza artificiale”.

“L’innovazione dev’essere il motore che imprime una nuova spinta a tutti i settori dell’economia e della società. La Pubblica amministrazione dovrà essere alla testa di questo processo realizzando le infrastrutture materiali e immateriali necessarie. In questa direzione occorrono impegni concreti. Dobbiamo lavorare perché i cittadini abbiano un’unica, riassuntiva identità digitale di qui a un anno”.

“Dobbiamo dotare il Paese di una infrastruttura di comunicazione a banda larga nei prossimi anni. Dobbiamo rafforzare gli investimenti per il fondo di venture capital e sollecitare anche gli investimenti privati nel campo della innovazione tecnologica”.

Ambiente e Green New Deal

“Siamo determinati a introdurre una normativa che non consenta più il rilascio di nuove concessioni di trivellazione per estrazione di idrocarburi. Chi verrà dopo di noi, se mai vorrà assumersi l’irresponsabilità di far tornare il Paese indietro, dovrà farlo modificando questa norma di legge”.

“Nella prospettiva di un’azione riformatrice coraggiosa e innovativa, obiettivo primario del governo sarà la realizzazione di un Green New Deal, che promuova la rigenerazione urbana, la riconversione energetica verso un progressivo e sempre più diffuso ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto ai cambiamenti climatici”.

“Ci adopereremo affinché la protezione dell’ambiente e delle biodiversità, e auspico anche dello sviluppo sostenibile, siano inseriti tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale”.

“Tutto il sistema produttivo dovrà orientarsi” verso la promozione di “prassi socialmente responsabili” per “rendere più efficace la “transizione ecologica”” verso un “sistema produttivo” di “economia circolare” con “cultura del riciclo e dismetta definitivamente la cultura del rifiuto”.

“Siamo di fronte a cambiamenti epocali, che impongono, a tutti i livelli di governance, di ripensare modelli economici, sociali e di tutela ambientale, per creare nuove opportunità di sviluppo personale, ridurre le disuguaglianze, fare in modo che altre non si creino in futuro e, conseguentemente, garantire l’equità intergenerazionale, per non compromettere la qualità di vita delle generazioni future”.

Agroalimentare

“L’agricoltura e l’agro-alimentare rappresentano un comparto decisivo rispetto alle sfide che attendono il nostro Paese. È dunque necessario sviluppare la filiera agricola e biologica, le migliori e più innovative pratiche agronomiche; conservare e accrescere la qualità del territorio; sostenere le aziende agricole promosse dai giovani; investire nella ricerca individuando come prioritari la sostenibilità delle coltivazioni e il contrasto dei mutamenti climatici, con particolare attenzione all’uso efficiente e attento della risorsa idrica. Riserveremo la massima attenzione al rafforzamento delle regole europee per l’etichettatura e la tracciabilità degli alimenti”.

Dissesto idrogeologico e terremotati

“Massima priorità dovranno poi assumere le politiche per la messa in sicurezza del territorio, per il contrasto al dissesto idrogeologico e per l’accelerazione della ricostruzione delle aree terremotate, anche attraverso l’adozione di una normativa organica che consenta di rendere più spedite le procedure, in particolare per la ricostruzione pubblica. Ho incontrato una rappresentanza delle popolazioni colpite dal sisma durante le consultazioni per la formazione di questo governo e più volte, nello scorso anno, mi sono recato nelle zone terremotate, non solo del Centro Italia”.

“Desidero ripetere in quest’Aula quanto ho già affermato durante le consultazioni: la ricostruzione sarà una questione prioritaria di questo governo. Il mio primo impegno pubblico in Italia sarà proprio la visita ad alcuni Comuni colpiti dal sisma: incontrerò sindaci, rappresentanti delle istituzioni locali, semplici cittadini”.

Banca del Sud

“L’azione di rilancio degli investimenti, inoltre, passa necessariamente dall’abbattimento del divario fra Nord e Sud del Paese. A questo scopo, occorre rilanciare un piano straordinario di investimenti per il Mezzogiorno, anche attraverso la istituzione di una banca pubblica per gli investimenti, che aiuti le imprese in tutta Italia e dia impulso all’accumulazione di capitale fisico, umano, sociale e naturale del Sud”.

“Per le aree più disagiate dobbiamo promuovere il coordinamento di tutti gli strumenti normativi esistenti, come i Contratti istituzionali di sviluppo, le Zone economiche speciali e i Contratti di rete, e intervenire affinché i Fondi europei di sviluppo e coesione siano utilizzati al meglio per valorizzare i territori. I Cis, in particolare, sono un esempio virtuoso di azione politica, concreta e rapida, che abbiamo già sperimentato con successo e che intendiamo riproporre in tutte le aree economicamente disagiate del Paese. Ma per rilanciare efficacemente il nostro sistema produttivo dobbiamo tenere conto delle sue peculiarità e, quindi, dei suoi punti di forza e dei suoi punti di debolezza”.

Turismo e patrimonio artistico

“Una visione coerente e integrata dell’internazionalizzazione del Paese non può trascurare il ruolo di traino del turismo. E’ un settore chiave che contribuisce per più del 10 per cento al nostro Pil. Dobbiamo potenziarlo anche attraverso una seria revisione della sua governance pubblica. Occorre promuovere i multiformi percorsi del turismo, anche attraverso il recupero e la valorizzazione del nostro patrimonio naturale, storico, artistico e culturale, con attenzione particolare alle specificità di alcuni territori, come quelli alpini”.

“Obiettivi prioritari dell’azione di governo dovranno essere la conservazione e la valorizzazione dello straordinario patrimonio artistico e culturale racchiuso nei nostri territori. Dobbiamo investire anche nelle imprese che si fondano sulla creatività e generano cultura, ampliando l’accesso ai consumi culturali. Da questi investimenti l’intera società ne trarrà beneficio, anche in termini di maggiore ricchezza e più ampia occupazione”.

Tasse e salario minimo

“Gli italiani hanno il pieno diritto a confrontarsi con un fisco chiaro, trasparente, amico dei cittadini e delle imprese. Serve una riforma fiscale che contempli la semplificazione, una più efficace alleanza tra contribuenti e Amministrazione finanziaria. L’obiettivo primario è alleggerire la pressione fiscale, nel rispetto dei vincoli di equilibrio del quadro di finanza pubblica. La strategia è molto chiara: tutti devono pagare le tasse, affinché tutti possano pagare meno”.

“Nella prospettiva di una graduale rimodulazione delle aliquote a sostegno dei redditi medi e bassi, in linea con il fondamentale principio costituzionale della progressività della tassazione, il nostro obiettivo prioritario è ridurre le tasse sul lavoro, il cosiddetto ‘cuneo fiscale’, a totale vantaggio dei lavoratori, e individuare una retribuzione giusta, il cosiddetto ‘salario minimo’”.

Sindacati

“Bisogna garantire le tutele massime a beneficio dei lavoratori, anche attraverso il meccanismo dell’efficacia erga omnes dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative”.

“Occorre procedere finalmente all’approvazione di una legge sulla rappresentanza sindacale, sulla base di indici rigorosi; vogliamo individuare il giusto compenso per i lavoratori non dipendenti, al fine di evitare forme di abuso e di sfruttamento che solitamente affliggono i più giovani professionisti”.

Tutela dei lavoratori

“Intendiamo realizzare un piano strategico di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. Il numero, ancora troppo elevato, di decessi e di gravi infortuni sul lavoro, non può essere tollerato, è un allarme al quale dobbiamo prestare la massima attenzione. Non possiamo accettare che in Italia, nello svolgimento della propria attività lavorativa, si possa morire o subire gravi e irreversibili danni fisici”.

“Occorre contrastare le odiose forme di sfruttamento dei lavoratori, che finiscono in non rari casi con l’essere ridotti in condizioni analoghe a quelle che una volta avremmo definito vere e proprie condizioni di schiavitù”.

Parità di genere negli stipendi

“Ci prefiggiamo di introdurre una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni: è una battaglia che vogliamo portare a termine al più presto in omaggio a tutte le donne”.

Piccole imprese

“Il nostro tessuto produttivo è composto per larga parte da pmi. Dobbiamo introdurre misure che incentivino le pmi a rafforzare la propria compagine sociale e a dimensionarsi in modo sempre più strutturato e consistente. La sfida della competizione è molto dura. Piccolo è bello. Ma il piccolo che è messo nelle condizioni di rafforzarsi, di crescere e di internazionalizzarsi è ‘ancora più bello'”.

“Dobbiamo quindi creare le premesse e le condizioni affinché chi voglia crescere e competere più a largo raggio possa farlo consolidando la propria posizione anche nel mercato globale”.

Manovra 2020 e Iva

“Il nostro è un progetto ambizioso e di lungo periodo, che intendiamo perseguire già con la prossima manovra economica, sulla quale le forze politiche che compongono l’esecutivo hanno già avviato proficue interlocuzioni”.

“Siamo consapevoli che questa manovra sarà impegnativa. La sfida più rilevante, per quest’anno, sarà evitare l’aumento automatico dell’Iva e avviare un alleggerimento del cuneo fiscale”.

Le risorse per la legge di bilancio “saranno reperite con una strategia organica e articolata, che includerà un controllo rigoroso della qualità della spesa corrente e includerà, altresì, un attento riordino del sistema di tax expenditures, che salvaguardi l’importante funzione sociale e redistributiva di questo strumento, nonché un’efficace strategia di contrasto all’evasione, da condurre con strumenti innovativi e un ampio ricorso alla digitalizzazione”.

Riforme e legge elettorale

“Occorrerà avviare un percorso di riforma, quanto più possibile condiviso in sede parlamentare, del sistema elettorale”.

“Contestualmente è nostro obiettivo procedere a una riforma dei requisiti di elettorato attivo e passivo per l’elezione del Senato e della Camera, nonché avviare una revisione costituzionale volta a introdurre istituti che assicurino più equilibrio al sistema e contribuiscano a riavvicinare i cittadini alle istituzioni”.

Taglio dei parlamentari

“Per quanto riguarda il tema delle riforme costituzionali, è nostra intenzione chiedere l’inserimento, nel primo calendario utile della Camera dei deputati, del disegno di legge costituzionale che prevede la riduzione del numero dei parlamentari. Questa riforma dovrà essere affiancata da un percorso volto a incrementare le garanzie costituzionali e di rappresentanza democratica, anche favorendo l’accesso democratico alle formazioni minori e assicurando, nello stesso tempo, il pluralismo politico e territoriale”.

Finanza pubblica e spread

“Realizzeremo questa visione tenendo conto dei vincoli di finanza pubblica e della sostenibilità del debito che avvieremo lungo un percorso di riduzione; in questo modo potremo arrivare a liberare nuove risorse, da reinvestire per realizzare a fondo e nel modo più incisivo questa complessiva e articolata stagione riformatrice”.

“Come dimostra la sensibile riduzione dei tassi rispetto ai livelli dello scorso ottobre, i mercati finanziari stanno investendo con fiducia sulla nuova fase che l’Italia sta attraversando. La diminuzione della spesa per interessi pagati sul nostro debito pubblico è una vera e propria riforma strutturale, perché ci permette di allentare quello che è stato il maggior freno alla crescita del nostro Paese negli ultimi decenni”.

Autonomia

“È intenzione del Governo completare il processo che possa condurre a un’autonomia differenziata giusta e cooperativa”, salvaguardando “il principio di coesione nazionale e di solidarietà e la tutela dell’unità giuridica ed economica”.

“Occorre definire i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali e i fabbisogni standard” attraverso un “fondo di perequazione”. L’obiettivo è non “creare un Paese a due velocità, che aggravi il divario fra il Nord e il Sud”.

Giustizia

“Il nostro Paese necessita poi di una riforma della giustizia civile, penale e tributaria, anche attraverso una drastica riduzione dei tempi, e una riforma del metodo di elezione dei membri del Consiglio superiore della Magistratura. Questo piano riformatore dovrà salvaguardare il fondamentale principio di indipendenza della magistratura dalla politica”.

Acqua pubblica

“La tutela dei beni comuni, infine, è un valore essenziale, che dobbiamo adoperarci per presidiare a tutti i livelli. Intendiamo approvare in tempi celeri una legge sull’acqua pubblica, completando l’iter legislativo in corso”.

Evasione e mafie

“Dobbiamo potenziare la lotta alle organizzazioni mafiose e rendere sempre più efficace, come già anticipato, il contrasto all’evasione fiscale, anche prevedendo l’inasprimento delle pene, incluse quelle detentive, per i grandi evasori”.

Informazione

“Questo Governo sarà anche particolarmente sensibile nella promozione del pluralismo dell’informazione. Ringrazio, in proposito, la stampa, per il suo insostituibile ruolo di ‘termometro’ della democrazia: la garanzia di un’informazione libera, imparziale e indipendente è uno dei nodi nevralgici che definiscono l’affidabilità e la tenuta del nostro Paese e delle sue istituzioni”.

“La qualità del dibattito democratico dipende, per buona parte, dal contributo critico che viene offerto ai cittadini tramite i mezzi di comunicazione. Confido che i professionisti dell’informazione possano svolgere un’opera di costante stimolo affinché gli esponenti della classe politica si concentrino sempre più sul merito delle questioni piuttosto che sulle polemiche verbali”.

Ue

“Sul piano europeo, la nostra azione di governo potrà avviarsi in corrispondenza dell’insediamento di una nuova Commissione, a cui il nostro Paese ha contribuito in modo primario. L’Italia sarà protagonista di una fase di rilancio e di rinnovamento dell’Unione, che punti a costruire un’Europa più solidale, più inclusiva, più vicina ai cittadini, più attenta alla sostenibilità ambientale e alla coesione sociale e territoriale”.

Occorre attuare gli “obiettivi fondanti delle istituzioni comunitarie, richiamati dall’articolo 3 del Trattato sull’Unione europea”.

“Per farlo è essenziale migliorare le politiche e rafforzare gli strumenti e la governance economica dell’Unione europea, a partire dall’istituzione di un bilancio dell’area Ue, per favorire la crescita, l’innovazione, la sostenibilità sociale e ambientale, la coesione interna e la competitività nel quadro delle sfide globali”.

“Il governo si impegnerà nelle sedi europee per realizzare un piano di investimenti sostenibili, per riformare l’Unione economica e monetaria e l’unione bancaria, a partire dall’istituzione di un bilancio dell’area euro, di uno schema di assicurazione europeo contro la disoccupazione e di una garanzia europea dei depositi”.

“È necessario, infine, attuare il pilastro europeo dei diritti sociali e rafforzare, nell’ambito del sistema euro-unitario, le politiche di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale: dobbiamo ottenere che i profitti vengano tassati dove effettivamente sono realizzati”.

“Occorre migliorare il Patto di stabilità e di crescita e la sua applicazione, per semplificarne le regole, evitare effetti pro-ciclici, e sostenere gli investimenti a partire da quelli legati alla sostenibilità ambientale e sociale. Un’impostazione di bilancio pro-ciclica, infatti, rischia di vanificare gli importanti sforzi compiuti sul piano interno per rilanciare la crescita potenziale del Paese, deprimendo la crescita effettiva”.

Vanno “rafforzate” le istituzioni Ue e la sua coesione interna. “Sui vari temi europei, mi sono adoperato sin dalla mia passata esperienza per affermare e rivendicare quelle sensibilità, ancora largamente diffuse nel nostro Paese, per un salto di qualità circa il ruolo dell’Ue”.

“Occorre incidere nei processi in corso con il proprio contributo critico. Rimango fermamente convinto che è dentro il perimetro dell’Ue e non fuori che si deve ricercare il benessere degli italiani”.

Multilateralismo

“Le sfide globali attualmente in corso richiedono l’affermazione di un “multilateralismo efficace”, importante e irrinunciabile punto di riferimento per un Paese come il nostro che vuole evitare di uscire ridimensionato da un confronto condotto su scala globale”.

“Su questo decisivo aspetto l’Italia si muoverà con coerenza in tutte le sedi opportune e di concerto con gli altri Stati membri dell’Unione europea, a partire dai vertici del G7 e del G20. Così mi sono del resto posto ancora in occasione dei recenti Summit G20 di Osaka e G7 di Biarritz. Ciò vale tanto per temi globali, quali il contrasto al cambiamento climatico, quanto per l’attuale dibattito in tema di commercio, in riferimento al quale riteniamo che il protezionismo non rappresenti in nessun caso una risposta adeguata. Sotto tutti questi profili riteniamo che la difesa dei nostri interessi nazionali, unitamente a quella dei nostri valori, debba essere condotta assieme all’Europa”.

Interesse nazionale

“Difendere l’interesse nazionale non significa abbandonarsi a sterili ripiegamenti isolazionistici. Difendere l’interesse nazionale significa, come ho sempre cercato di fare, mettere la propria Patria al di sopra di tutto e non farsi mai condizionare da pressioni di poteri economici e da indebite influenze esterne”.

Migranti

“Rivedremo la disciplina in materia di sicurezza alla luce delle osservazioni critiche formulate dal presidente della Repubblica, il che significa recuperare, nella sostanza, la formulazione originaria del più recente decreto legge, prima che intervenissero le integrazioni che, in sede di conversione, ne hanno compromesso l’equilibrio complessivo”.

“L’epocale fenomeno migratorio, va gestito con rigore e responsabilità, perseguendo una politica modulata su più livelli, basata su un approccio non più emergenziale, bensì strutturale, che affronti la questione nel suo complesso, anche attraverso la definizione di un’organica normativa che persegua la lotta al traffico illegale di persone, ma che si dimostri capace di affrontare più efficacemente i temi dell’integrazione, per coloro che hanno diritto a rimanere e dei rimpatri, per coloro che non lo hanno”.

“In materia di immigrazione non possiamo più prescindere da un’effettiva solidarietà tra gli Stati Membri dell’Unione Europea. Questa solidarietà finora è stata annunciata, ma non ancora realizzata. Ho rappresentato con convinzione questa nostra visione ai principali leader europei e continuerò a farlo nel governo che sta nascendo, nei rapporti con i Paesi partner e i nuovi vertici europei, da subito con iniziative concrete che devono farci uscire, tra l’altro, da gestioni emergenziali. Su questo le nostre strutture sono già al lavoro. Ma anche con azioni lucide e coerenti con il nostro approccio, come ad esempio l’istituzione di corridoi umanitari europei”.

Ministri

“Una squadra di ministri competenti, provenienti da forze politiche differenti, avrà l’onore e la responsabilità di offrire al Paese un governo stabile e autorevole. Dovremo mostrare coesione di spirito e unità di azione, nel segno della collaborazione e della lealtà”.

Social newtork e insulti alle ministre

“Mi auguro che la sobrietà” della maggioranza “possa essere contagiosa e orientare positivamente i comportamenti dei cittadini, a iniziare dall’uso responsabile dei social-network, che non di rado diventano ricettacoli di espressioni ingiuriose e di aggressioni verbali. Non posso non stigmatizzare, ancora una volta, gli ignobili attacchi indirizzati, nei giorni scorsi, a due mie ministre, la senatrice Teresa Bellanova e l’onorevole Paola De Micheli, alle quali rinnovo la mia partecipe vicinanza”.

La replica alle 17,30

Dopo il discorso di Conte alla Camera il premier avrà tempo per consegnare il suo intervento al Senato. Stando a quanto deciso in mattinata dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio la discussione generale in Aula riprenderà alle ore 13,00 e fino alle 17,30. Poi alle 17,45 ci sarà la replica del presidente del Consiglio e quindi le dichiarazioni di voto. Infine il voto di fiducia, programmato per le ore 19,30.

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