Migranti, raggiunto un accordo su redistribuzione, Lamorgese: “Da oggi Italia e Malta non sono più sole”
Vertice a Malta sui migranti: raggiunto un accordo sul ricollocamento
Lunedì 23 settembre a Malta si è tenuto un vertice tra i ministri dell’Interno di cinque paesi europei, Italia inclusa. Alla fine della riunione Italia, Francia, Germania, Malta e Finlandia hanno raggiunto un importante accordo sulla redistribuzione dei migranti.
Dopo il vertice alla Valletta, la ministra Lamorgese si è detta soddisfatta del dialogo con gli altri paesi europei. “Quello che è avvenuto oggi a Malta è molto importante, un primo passo concreto per un approccio di vera azione comune europea”, ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a Malta. “Ho trovato un clima davvero positivo perché la politica migratoria va fatta insieme agli altri stati. Noi abbiamo sempre detto che chi arriva a Malta e in Italia arriva in Europa. E oggi questo concetto fa parte del comune sentite europeo”, ha aggiunto.
“Da oggi Italia e Malta non sono più sole, c’è la consapevolezza che i due paesi rappresentano la porta d’Europa”, ha detto la ministra.
L’accordo introduce una rotazione volontaria dei porti di sbarco, non solo quando quelli di Italia e Malta sono saturi. E ancora, la redistribuzione dei migranti su base obbligatoria con un sistema di quote che verrà stabilito in base a quanti dei 28 paesi dell’Ue parteciperanno all’intesa. L’accordo stabilisce inoltre tempi “molto rapidi” (4 settimane) per i ricollocamenti e, soprattutto, la redistribuzione di tutti i richiedenti asilo e non solo di coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiato. Una volta decisa la quota da ridistribuire, i migranti verranno inseriti direttamente nella banca dati del paese di destinazione e non in quella del paese di primo approdo.
Cosa chiedevano l’Italia e Malta
Presiedono il vertice Italia, Malta, Germania, Francia e Finlandia, insieme anche a dei rappresentanti della Commissione europea.
Tra i partecipanti vi sono due paesi che chiedono solidarietà nel gestire gli arrivi irregolari nel Mediterraneo centrale (Italia e Malta), due che si offrono di aiutarli anche al di fuori delle regole Ue (Germania e Francia) e un “osservatore imparziale”, la Finlandia, che detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue nel corso di questo semestre.
Il secondo punto irrinunciabile per l’Italia, che insieme a Malta come Paese di approdo si farebbe carico della prima accoglienza per non più di quattro settimane, è quello che sia l’Europa, con Frontex, a farsi carico dei rimpatri come sollecitato nei giorni scorsi anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La presenza di Germania e Francia non implica che gli impegni di solidarietà nei confronti di Italia e Malta presi nel corso del vertice saranno sottoscritti solo da Parigi e Berlino: sembra infatti probabile che nel corso del vertice si discuta anche della partecipazione di una serie di altri paesi volenterosi.
Nell’elenco potrebbero figurare per esempio Irlanda, Portogallo e Lussemburgo, paesi che già negli ultimi mesi si sono resi disponibili ad accogliere una parte dei migranti sbarcati in Italia o a Malta in seguito alle crisi che si sono susseguite.
L’obiettivo del vertice è quello di negoziare un “Predictive temporary allocation programme”: un accordo che consenta di ricollocare in altri paesi europei una parte dei migranti soccorsi da Italia e Malta. Si tratterebbe di un accordo temporaneo e su base volontaria, ma che eviterebbe ai paesi di negoziare il ricollocamento caso per caso.
Difficile invece che l’Italia ottenga la rotazione dei porti di sbarco con gli altri Paesi costieri. Spagna e Grecia oggi accolgono da tre a cinque volte in più dell’Italia e il loro ingresso nel meccanismo di ridistribuzione.