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Chi è Veronica Atitsogbe, la prima italiana di seconda generazione a presiedere il Consiglio comunale di Verona

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Chi è Veronica Atitsogbe, la prima italiana di seconda generazione a presiedere il Consiglio comunale di Verona

Veronica Atitsogbe, 28enne nata a Verona da genitori originari del Togo, presiederà la prima seduta del Consiglio comunale di Verona. È lei la più votata nelle liste di Damiano Tommasi, il neo eletto sindaco della città veneta, “strappata” alla destra. Atitsogbe è la prima italiana di seconda generazione all’assemblea municipale di Verona. Ma conosciamola meglio.

Veronica Atitsogbe, come detto, è nata a Verona da genitori originari del Togo, laureata in scienze politiche, figura tra le fondatrici dell’associazione Afroveronesi, lavora in banca, dopo uno stage più assunzione in prefettura, ed è la prima italiana di seconda generazione a entrare nel consiglio comunale di Verona. “I miei genitori inizialmente non erano tanto propensi ad appoggiarmi in questo cammino politico – ha raccontato – probabilmente più per protezione, perché esporsi non è mai tanto facile. Poi nel vedere quanto ci tenessi e quanto mi impegnassi sono stati travolti e sono stati i primi a volantinare, a portare tra la gente l’idea di Damiano Tommasi”.

Laureata in Studi internazionali nel 2016 all’Università di Trento e in Governance dell’emergenza nel 2020 all’Università di Verona, ha fondato l’Associazione Afroveronesi, punto di riferimento per 40 ragazzi di origine africane nati o cresciuti in Italia. “Quello che vorrei portare ora in Comune è una maggiore partecipazione di persone come me che spesso sono state escluse dalla voce politica della città ma che vi sono presenti, vorrei che fossero coinvolte maggiormente nelle decisioni. Questo lo si può fare ascoltando le loro voci, le loro esigenze, andando presso queste persone”.

Al primo turno Veronica Atitsogbe ha raccolto 329 preferenze nella Lista “Damiano Tommasi Sindaco”, che è stata la più votata con il 15,94 per cento delle preferenze. Per il neo eletto sindaco ha solo buone parole: “Ha saputo mostrarsi per quello che è, genuino ma soprattutto pronto all’ascolto delle persone, dei giovani in particolare. E questo ha fatto la differenza”.

 

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