Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:59
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

“Basta vendere armi ai paesi in guerra”: la promessa tradita del M5S

Immagine di copertina

M5s aveva promesso di non vendere armi ai paesi in guerra, ma dopo un anno non è cambiato nulla

Meno di un anno fa il Movimento 5 Stelle accusava i governi Pd di essersi “sporcarti le mani di sangue” vendendo armi ai paesi in guerra e coinvolti nell’uccisione di civili innocenti, ma 12 mesi dopo la situazione con il nuovo Esecutivo non è cambiata.

Come si legge nella relazione annuale sulla vendita di armi verso paesi stranieri (PDF) analizzata dal Post e presentata a metà maggio dal governo italiano emerge come le autorizzazioni sulle esportazioni del 2018 non abbiamo subito cambiamenti rispetto al 2017.

Anche quest’anno la maggioranza dei sistemi di armamenti esportati dall’Italia è diretta verso paesi che non fanno parte né della Nato né dell’Unione Europea e considerati particolarmente instabili, nonché coinvolti in conflitti ancora in corso.

Export armi Italia | L’autorizzazione delle vendite

Per poter vendere ed esportare armi da guerra e prodotti tecnologici correlati, ogni azienda deve avere l’autorizzazione del governo italiano. La principale società che produce armi in Italia è Leonardo (ex Finmeccanica) che ha come principale azionista il ministero italiano dell’Economia e delle Finanze.

La legge che regola la vendita di armi dell’Italia è la 185/90, che impone due condizioni importanti. Prima di tutto afferma che le concessioni delle licenze per la produzione di armi “devono essere conformi alla politica estera e di difesa dell’Italia” e devono rispettare “i principi della Costituzione repubblicana che ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

L’esportazione e il transito di armi sono vietati “verso i paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite”, per cui non possono essere autorizzate transizioni con un paese che ha dichiarato guerra a un altro stato per motivi diversi dalla legittima difesa.

Ad occuparsi della vendita delle armi è principalmente il ministero degli Esteri in collaborazione con la Difesa, lo Sviluppo economico e la presidenza del Consiglio.

Nel 2012 è stata poi creata la UAMA, l’Unità per le autorizzazioni dei materiali d’armamento, composto da personale di vari ministeri e forze di sicurezza italiane il cui compito è controllare alcuni aspetti dell’applicazione delle leggi sull’esportazione delle armi.

I paesi che comprano di più

Secondo l’ultima relazione, il paese che compra più armi dall’Italia è il Qatar, che ha speso 1,9 miliardi di euro, superando il Pakistan e la Turchia, che hanno investito rispettivamente 682 e 362 milioni di euro in commesse provenienti dal nostro paese.

In totale, la vendita di armi dell’Italia ha visto un calo rispetto al 2017, ma come ha spiegato Giorgio Beretta su Osservatorio Diritti, si tratta di una diminuzione “fisiologica”, dovuta agli enormi ordini di armi ricevuti negli ultimi anni dal paese.

“Si tratta di oltre 32 miliardi di euro nel triennio 2015-2017, in gran parte per sistemi militari complessi (aerei, elicotteri, navi, ecc), la cui produzione sta impegnando e terrà impegnate le nostre aziende militari per diversi anni”.

Sempre analizzando la relazione presentata a maggio, emerge che il 72,8 per cento del valore totale delle autorizzazioni è diretta a paesi che non appartengono alla Nato né all’Ue. Tra questi ci sono anche l’Arabia Saudita e lo Yemen, due paesi in guerra tra di loro e i cui rapporti di compravendita di armi con l’Italia hanno fatto molto discutere.

Yemen: le bombe made in Italy che uccidono i civili. L’inchiesta di TPI svela il business di armi tra Arabia Saudita e Italia

Mercato armi Italia | L’Egitto

Un altro dato che ha causato particolari malumori riguarda la vendita di armi all’Egitto, autorizzata nonostante non sia ancora stata fatta chiarezza sull’omicidio del ricercatore Giulio Regeni.

Nel 2018 l’Italia ha autorizzato sei nuove esportazioni di sistemi militari per un valore che supera i 69 milioni di euro e che ha reso Il Cairo il terzo acquirente assoluto di armi italiane tra gli stati non appartenenti a NATO o all’Ue.

Come se non bastasse il caso Regeni, va ricordato che il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha imposto sempre più il suo potere sulla società civile egiziana e concentrato il potere nelle sue mani. Il rischio quindi è che le armi e i sistemi venduti all’Egitto saranno usati in maniera repressiva a tutto danno della popolazione.

Ti potrebbe interessare
Politica / Salvini e Meloni vogliono candidare Sallusti a sindaco di Milano, ma i Berlusconi sono contrari: l’indiscrezione
Politica / Il ministro Valditara ritira la querela allo scrittore Lagioia: “C’è una linea che non va mai superata”
Politica / Gli auguri di Natale di Giorgia Meloni: "Ci aspetta un 2025 impegnativo"
Ti potrebbe interessare
Politica / Salvini e Meloni vogliono candidare Sallusti a sindaco di Milano, ma i Berlusconi sono contrari: l’indiscrezione
Politica / Il ministro Valditara ritira la querela allo scrittore Lagioia: “C’è una linea che non va mai superata”
Politica / Gli auguri di Natale di Giorgia Meloni: "Ci aspetta un 2025 impegnativo"
Costume / Riccardo Muti rimprovera i parlamentari durante il concerto di Natale
Politica / Fornaro (Pd) contro il Governo: "Assegnati 130mila euro a un comune che non esiste, studiate la geografia"
Politica / Laura Boldrini a TPI: “La Cpi è sotto assedio da Usa e Israele. Ma nessuno ne parla. E il Governo Meloni copre l’alleato Netanyahu”
Politica / Sentenza Open Arms, Salvini torna al Viminale? Lui apre, ma Meloni frena
Politica / Imane Khelif: "Meloni, Trump e Musk hanno sfregiato la mia immagine"
Musica / Gualtieri: "Invitare Tony Effe è stato un errore"
Politica / Campagna vaccinale anti-Covid, De Luca condannato a risarcire con 609mila euro la Regione Campania