Vannacci, il generale tra presentazioni saltate e dichiarazioni ardite: “Nel metrò fingevo di scivolare per toccare la mano dei neri”
Il generale Vannacci è stato uno dei protagonisti delle cronache estive 2023. Il motivo? La pubblicazione del suo libro “Il mondo al contrario”, un volume da lui stesso descritto come un tentativo di “rappresentare lo stato d’animo di tutti quelli che, come me, percepiscono negli accadimenti di tutti i giorni una dissonante e fastidiosa tendenza generale che si discosta ampiamente da quello che percepiamo come sentire comune, come logica e razionalità”, ha sollevato molte polemiche.
All’indomani delle notizie giunte da Verona, dove l’incontro che si sarebbe dovuto tenere con Roberto Vannacci è stato annullato per minacce giunte all’hotel che lo avrebbe dovuto ospitare, il presidente dell’associazione culturale “Il Sostizio”, Gabriele De Rosa (che è anche consigliere comunale di Fratelli d’Italia), ha voluto assicurare le 320 persone che avevano prenotato la sala del “Da Vinci”, sold-out da settimane. «La presentazione del libro “Il mondo al contrario” ha fatto sapere anche attraverso i social si svolgerà regolarmente come da programma».
Non è la prima volta che salta una presentazione. Anzi, quasi sempre. Ovunque arrivi il generale. Sit-in, il 13 dicembre scorso, a San Donato Milanese; stessa scena il giorno dopo, a Torino, davanti al centro studi San Carlo; il 20 dicembre, a Piacenza, mentre lui è dentro il Teatro President, tafferugli tra manifestanti e un gruppo di camerati in adunata per festeggiare, distribuendo cinghiate, il loro militare preferito. Proteste anche a Piombino, Monza, Pescara, Udine.
Ma il generale da ogni palo parla e straparla, come riporta il Corriere. “Fu nel 1975, a Parigi, che cominciai a venire a contatto, quotidianamente, con persone di colore. Ricordo nitidamente quanto suscitassero la mia curiosità, tanto che, nel metrò, fingevo di perdere l’equilibrio per poggiare accidentalmente la mano sopra la loro e capire, appunto, se la loro pelle fosse al tatto più o meno rugosa della nostra”.
Lo vedremo in politica? Su Vannacci la Lega è spaccata. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, è stato netto: non gli piace, il generale. Identico concetto espresso anche dal ministro Giancarlo Giorgetti e dai governatori Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, preoccupati di perdere il voto moderato nelle loro regioni.