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Un’ università di Londra annulla la presentazione del libro di Salvini dell’editore Altaforte: “Discriminatorio”

Immagine di copertina

La Metropolitan University di Londra annulla la presentazione del libro di Salvini pubblicato da Altaforte

La Metropolitan University di Londra ha deciso di annullare la presentazione del libro-intervista pubblicato dall’editore Altaforte in cui il leader della Lega Matteo Salvini si racconta alla giornalista Chiara Giannini. “Contrasta con politica antidiscriminazione”, così ha commentato una portavoce dell’Università.

La presentazione del libro era prevista per giovedì pomeriggio alle 18 ma poco prima dell’inizio è arrivato il no dell’Ateneo londinese. È la seconda volta che l’editore Altaforte viene escluso da eventi culturali. A febbraio scorso il Salone del Libro di Torino l’aveva espulsa dalla manifestazione dopo la protesta di scrittori e intellettuali. Per motivi politici molti autori si erano rifiutati di partecipare al Salone se fosse stata presente anche Altaforte. L’editore è infatti considerato vicino al movimento di estrema destra di CasaPound.

Le dichiarazioni dell’autrice del libro-intervista a Salvini

L’autrice del libro dopo aver appreso la notizia ha espresso ad Adnkronos tutto il suo disappunto: “I ragazzi della Lega nel mondo e dell’associazione locale di ragazzi italiani ‘The Vortex Londinium’ avevano organizzato la presentazione del libro per oggi in una sala della London Metropolitan University di Londra alla presenza mia e dell’editore Francesco Polacchi.

Sembrava tutto a posto fino a due ore fa, quando una manager dell’università è venuta a dirci che non possiamo presentare il libro perché sostiene che, in base al loro regolamento, non si può presentare un libro che può danneggiare il buon nome dell’università”.

Secondo la giornalista la decisione sarebbe stata presa dopo che l’Università ha saputo che il libro “era stato censurato in Italia”. “Altaforte presenterà una richiesta di risarcimento danni e mi accoderò a questa richiesta di risarcimento. È una cosa vergognosa ed è l’effetto della censura attuata dal Salone del Libro”, ha concluso Giannini.

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