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Un patrimonio da 4 miliardi, l’eredità di Berlusconi: ipotesi 100 milioni e una villa a Marta Fascina

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Nel mondo economico e finanziario si attende con una certa curiosità l’apertura del testamento di Silvio Berlusconi, morto lunedì a 86 anni: dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, non ci sono ovviamente notizie ufficiali in merito al momento.

Da giorni circolano però vivaci indiscrezioni sul testamento. Blindatissimo fino all’ultimo, potrebbe essere stato aggiornato prima di uno degli ultimi ricoveri al San Raffaele. Silvio Berlusconi non avrebbe modificato la governance generale del suo impero, con Pier Silvio alla guida di Mediaset e Marina in Mondadori, ma per vendere il gruppo servirebbe sempre l’ok di tutti e 5 i figli, proprio per evitare problemi tra fratelli, che hanno sempre detto di voler rispettare le volontà del padre. Il patrimonio sarà quindi diviso in modo equilibrato tra Pier Silvio e Marina – i figli nati dal primo matrimonio con Carla Dall’Oglio – e gli altri tre, Eleonora, Barbara e Luigi, avuti da Veronica Lario.

L’attesa è sulle decisioni che riguardano le aziende. I pretendenti per un eventuale acquisto ci sono. Ma non sembra che per ora la famiglia sia interessata a disfarsi del patrimonio imprenditoriale. Né che ci saranno sorprese nella linea di successione. Il controllo rimarrà saldo nelle mani dei cinque figli di Berlusconi. Che, secondo alcune fonti, ha anche trovato un modo per garantire continuità aziendale e pace in famiglia dopo la sua morte. E c’è anche una stima delle tasse sull’eredità.

Da ora «noi facciamo un click e torniamo a essere un’azienda viva, piena di energia e forza, come è stata tutta la sua vita», ha ribadito l’amministratore delegato di Mfe-Mediaset. Il tema centrale della successione è la divisione di oltre il 60% di Fininvest in capo al fondatore. Se la quota di Silvio Berlusconi venisse assegnata in parti uguali ai cinque figli, la maggioranza della holding di famiglia farebbe riferimento a Barbara, Eleonora e Luigi.

Rimane il lascito per Marta Fascina. La Stampa scrive che potrebbe ammontare a 50 o 100 milioni di euro. Il Fatto parla di 100-120 milioni e due ville. Ma potrebbero arrivare anche le donazioni di alcuni immobili. E qualcuno, scrive il quotidiano, già la immagina vestale di Villa San Martino. Anche se questo ad oggi sembra francamente un po’ troppo. Il Corriere della Sera aggiunge che uno spezzatino del gruppo rimane improbabile. Ma anche che Banca Mediolanum, una delle partecipazioni, potrebbe sganciarsi da mamma Fininvest. Per finire sotto la gestione dei tre figli Luigi, Barbara ed Eleonora. Le fidejussioni per 90 milioni di Forza Italia invece sarebbero garantite dal patrimonio personale dell’ex premier. E sarebbero anche nominate nel testamento.

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