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Home » Politica

L’Ue cancella dal sito uno studio indipendente sulla regolamentazione dei farmaci: “Fatto sorprendente”. Il Parlamento Ue a TPI: “Pubblicata prima dei chiarimenti metodologici”

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L’Ue cancella dal sito uno studio indipendente sulla regolamentazione dei farmaci

Uno studio indipendente, commissionato dal Parlamento europeo durante il confronto sulla proposta di revisione della legislazione farmaceutica dell’Ue, è stato cancellato dal sito istituzionale dopo tre giorni dalla pubblicazione: lo rende noto il Forum Disuguaglianze e Diversità.

“Che uno studio rigoroso commissionato dal Parlamento europeo, che dimostra le debolezze nell’assicurare l’accessibilità e la trasparenza dei prezzi di farmaci essenziali e l’opportunità di ricorrere anche a un’infrastruttura pubblica europea, venga pubblicato e poi cancellato su un sito istituzionale è un fatto in sé sorprendente” ha dichiarato Fabrizio Barca, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità.

“Chiediamo agli europarlamentari di accertare le ragioni di tale decisione e di assicurarsi che essa non derivi da interferenze degli interessi di associazioni dell’industria farmaceutica, cosa che rappresenterebbe una lesione delle procedure democratiche” ha aggiunto l’ex ministro.

Lo studio, che evidenziava luci e ombre dell’attuale regolamentazione dei farmaci proponendo una concreta opzione per risolvere alcune criticità e in particolare il disallineamento attuale tra le priorità dell’industria farmaceutica e gli obiettivi di salute pubblica, è stato presentato mentre a Strasburgo è in corso ormai da mesi un importante confronto attorno a una bozza di rapporto in merito alla proposta della Commissione che ha sottoposto al Parlamento europeo una nuova direttiva e un nuovo regolamento.

Redatto da Simona Gamba, ricercatrice di Scienze delle finanze all’Università degli Studi di Milano; Laura Magazzini, professoressa associata di Econometria presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, e Paolo Pertile, professore ordinario di Scienza delle finanze all’Università di Verona, lo studio, dal titolo Improving access to medicines and promoting pharmaceutical innovation, ha analizzato vantaggi e svantaggi di cinque policy options per individuare quella più funzionale ad aumentare e facilitare l’accesso ai farmaci in tutte le aree cliniche, soprattutto in quelle dove gli investimenti dell’industria farmaceutica sono insufficienti con lo scopo di riequilibrare il parziale disallineamento tra le priorità dell’industria farmaceutica e gli obiettivi di salute pubblica.

Secondo la ricerca, infatti, l’Unione Europea, attraverso la creazione di un’infrastruttura pubblica europea, ne trarrebbe un vantaggio soprattutto in quelle aree cliniche dove il settore farmaceutico privato non investe a sufficienza.

Pubblicato lo scorso venerdì 27 ottobre sul sito istituzionale dell’Ue, e arricchito da una slide di presentazione e da un’intervista all’autrice principale, Simona Gamba, tre giorni dopo, ovvero lunedì 30 ottobre, lo studio è scomparso dal sito.

Secondo Politico.eu e Il Fatto Quotidiano, lo studio sarebbe stato eliminato su pressione di Pernille Weiss, eurodeputata danese del Partito Popolare Europeo, fatto quest’ultimo smentito dall’Ufficio Stampa del Parlamento Europeo che, raggiunto da TPI, ha affermato che si è trattato di un errore, ovvero che lo studio è stato pubblicato prima dell’aggiunta dei chiarimenti metodologici.

La replica del Parlamento Europeo

Interpellato da TPI, l’ufficio stampa del Parlamento europeo spiega che “la pubblicazione è stata erroneamente pubblicata prima della finalizzazione e dell’aggiunta di chiarimenti metodologici” e sottolinea che “non si tratta in alcun modo di una decisione individuale di un membro, ma del rispetto della procedura in vigore per la pubblicazione dei gruppi e degli studi Stoa”.

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