Una riforma della giustizia da far paura: tutti i numeri dietro il flop congegnato dalla Cartabia
Sei milioni di processi arretrati e carenze croniche di personale, ma né la riforma Cartabia né i miliardi del Pnrr risolveranno i problemi. L’inchiesta sul quarto numero del settimanale TPI - The Post Internazionale, in edicola dall’8 ottobre
Si fa presto a dire riforma della giustizia. E “ce lo chiede l’Europa”. E promettere lo smaltimento di 6 milioni di processi arretrati entro il 2026. Ancora più facile prevedere nel Pnrr “un incremento della produttività degli uffici giudiziari” per ”abbattere la durata media dei processi civili del 40% e dei processi penali del 25%”. Ma se si guarda il piano della ministra Cartabia dal punto di vista degli addetti ai lavori tutto sembra difficilissimo. Anzi: improbabile.
Secondo Massimo Battaglia, il segretario nazionale del sindacato Confsal-Unsa, “la macchina non può reggere. Spenderemo oltre 2 miliardi di euro e non risolveremo granché”. Dalla misure alternative al carcere alle assunzioni precarie previste nei tribunali fino alla situazione “squallida” dell’edilizia giudiziaria, abbiamo analizzato uno per uno tutti i punti deboli della riforma varata dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia…
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