Il ministro per la Transizione ecologica sblocca le trivellazioni nel Mar Adriatico. Ma si difende: “Non sono stato io”
La questione delle trivelle per la ricerca di idrocarburi nell’Adriatico ha scatenato una serie di polemiche che hanno spinto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a intervenire: “Quelle trivelle erano già lì. Non ce ne sono di nuove e non le ho autorizzate io”, ha detto oggi il ministro. Nei giorni scorsi si era diffusa la notizia del via libera del governo e del Ministero della transizione ecologica al progetto “Teodorico”, per l’estrazione di gas nell’Adriatico. L’iniziativa aveva suscitato preoccupazione e ira tra le comunità costiere di Emilia-Romagna e Veneto.
Trivelle nell’Adriatico, la protesta
A protestare, parlando al quotidiano La Repubblica, era stato il sindaco di Goro, Diego Viviani, che aveva dichiarato: “Questi impianti di trivelle sono estremamente negativi, sottraggono materiale dal sottosuolo, l’impatto c’è”. E già c’è il cambiamento climatico, “ma se anche noi gli diamo una mano…”, aveva aggiunto.
Anche il coordinatore dei Verdi Angelo Bonelli si era espresso contro il provvedimento in una nota: “E’ veramente incredibile che questo Governo dica sì alle trivelle mentre nel Mar Adriatico a largo di Rimini si blocca un impianto offshore di produzione di energia eolica. Un atteggiamento incomprensibile e che non va sicuramente nella direzione della sbandierata, con tanto di ministero, Transizione Ecologica”, si legge nella nota. “Questo Governo continua a mettere l’ecologia in pausa, mentre incentiva ancora i fossili, contravvenendo alla logica di chi vorrebbe davvero salvare il Pianeta. Altro che transizione ecologica, lo diciamo da tempo che si tratta di finzione ecologica”.
Il vicepresidente Confcooperative FedAgriPesca, Vadis Paesanti, aveva tirato in ballo la questione della subsidenza, ovvero dell’abbassamento del territorio, che lentamente scivola a mare: “Io penso che prima di dare l’ok a Teodorico, dovrebbero fare un protocollo per spostare tutta la popolazione da qui fino a Cattolica. E tanto per fare un esempio, Porto Garibaldi è andato sotto due anni fa, sono bastati tre giorni di scirocco”.
La risposta di Cingolani: “Non le ho autorizzate io”
“Quello che è successo è che c’erano delle autorizzazioni, io le ho trovate, erano state completate, purtroppo non posso fare una operazione scorretta, se c’è un’autorizzazione pronta e l’atto è finito sono obbligato a mandarlo avanti. Non c’è nessuna trivella nuova, è tutta roba che c’era”, ha spiegato Cingolani durante un’intervista rilasciata questa mattina alla trasmissione “Progress” su SkyTg24.
“C’erano valutazioni di impatto ambientale per riprendere le operazioni”, ha aggiunto, “erano state completate da tempo e io le ho trovate”. Ciò detto “non posso fare operazioni non corrette, se un atto è pronto devo andare avanti o commetto omissione di atti d’ufficio“. Insomma, “ho preso atto che c’era delle via completate e non c’era ragione di tenerle nel cassetto”, ha ribadito.
Cingolani ha precisato che si tratta “soprattutto di ricerca”: “Era roba che c’era già da molto tempo prima, non c’è nessuna trivella nuova“, quindi “non ho accettato nessuna nuova autorizzazione, ho mandato avanti autorizzazioni che erano nel cassetto da anni” e ha aggiunto: “io sono per la decarbonizzazione“.
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