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Home » Politica

La lettera di 11 ex M5S contro Conte: “Il tracollo del Movimento è colpa sua”

Immagine di copertina
Credit: AGF

Il Movimento 5 Stelle “è stato completamente stravolto. Il cambiamento è necessario, ma lo stravolgimento senza valutarne gli effetti e rispettare identità e storia di chi sta cambiando è spesso puro caos e protagonismo narcisista”. Lo scrive un gruppo di undici ex parlamentari del M5S in una lettera fortemente critica contro il presidente del Movimento Giuseppe Conte.

“Beppe Grillo ha sicuramente commesso errori – scrivono gli ex pentastellati – ma ha dato l’anima per far nascere l’unica vera innovazione capace di far tornare entusiasmo nei confronti della politica. Scaricare tutta la colpa delle difficoltà del fu movimento su Grillo è assolutamente scorretto, così come lo è affermare che il garante cercasse un incontro ristretto di pochi fidati ruffiani per cambiare le regole del movimento stesso”.

La lettera è firmata da Nicola Morra, Elio Lannutti, Alessio Villarosa, Rosa Silvana Abate, Ehm Yana Chiara, Jessica Costanzo, Emanuele Dessì, Michele Sodano, Simona Suriano, Raffaele Trano e Andrea Vallascas. A rivelarne il contenuto è l’agenzia Adnkronos.

L’intervento degli undici arriva a circa una settimana dall’infuocato scambio di lettere tra Conte e Grillo pubblicato sul sito dei Cinque Stelle. La tensione tra il presidente e il garante del Movimento – latente ormai da tre anni – si è riacutizzata dopo il deludente risultato del M5S alle elezioni europee di giugno.

Grillo aveva commentato il voto con battute al veleno rivolte contro Conte (“Ha preso più voti Berlusconi da morto che lui da vivo”), mentre l’ex premier aveva reagito alla disfatta elettorale annunciando un processo costituente interno ai pentastellati.

Nei giorni scorsi le frizioni tra i due sono divampate in duro scambio di missive. Grillo ha scritto a Conte criticando l’operazione della costituente (“Dovremmo quantomeno discuterne prima) e rivendicando il proprio ruolo di “custode dei valori del Movimento”. A stretto giro è arrivata la replica del presidente, deciso a tirare dritto: “Dobbiamo affrontare l’attuale parabola politica del Movimento con coraggio e determinazione, senza indugiare in un passato che non ritorna”, è la linea di Conte.

Nel dibattito tra i due, si inserisce oggi l’intervento degli undici ex parlamentari del M5S, i quali affermando di voler solo “contribuire a ripristinare la verità storica, fattuale e poi anche politica”

“La lettera di Conte in risposta a Grillo – scrivono – ha profondamente colpito molti di noi per i modi, oltre che per il contenuto. Questo grottesco “scontro” tra i due ‘leader’ di un movimento che doveva essere ‘leaderless’ è esattamente ciò che l’establishment desiderava: un Movimento 5 Stelle indebolito e diviso, avendo fallito il suo progetto di rivoluzione culturale, sempre più inconsapevolmente strumento del sistema”.

“L’idea di un’assemblea costituente per rimettere in carreggiata il fu movimento ora partito – proseguono i fuoriusciti M5S – riecheggia le pratiche dei vecchi partiti che si volevano pensionare. È questo il destino del M5S? Cosa si vuole ‘costituire’? Trasformarsi in un clone del Pd adottando stesse logiche e uguali metodi della politica tradizionale che ha devastato l’Italia negli ultimi decenni sottraendo presente oltre che futuro a tutti noi?”.

Gli undici firmatari della lettera ricordano che nel 2011, oltre a Grillo, anche Conte si schierò a favore dell’appoggio al Governo Draghi, scelta che oggi Conte – nella sua lettera – sembra voler attribuire alla volontà di Grillo.

“Ognuno si prenda le proprie responsabilità”, chiedono gli ex eletti. “Oggi chi si scusa con gli iscritti, si dimentica di alcuni, gli espulsi, che hanno pagato un conto durissimo per aver mantenuto fede ai principi ed esclusi perché scomodamente eretici. Le scuse tardive non cancellano le responsabilità di chi ha preferito il potere al servizio”.

“Come può un leader che ha guidato il Movimento dal 32,7% al 9,99% non assumersi minimamente la colpa di questo tracollo? Sembra sentirlo “Sono tutti responsabili tranne me!!!”, attaccano.

“Chi conosce Beppe – si legge ancora nella lettera – sa che chiedeva il solito confronto, come si è sempre fatto negli anni, con tutti, ribadiamo tutti, gli eletti a Roma, perché se sono lì in qualche misura c’entra anche lui, il Garante”.

“La crisi di consenso – sostengono gli ex M5S – non deriva dalla mancanza di cambiamento. Al contrario, il Movimento è cambiato radicalmente negli ultimi anni, tanto da assomigliare molto a ciò che doveva combattere, e questo ha generato dubbi e confusione tra gli elettori”.

LEGGI ANCHE: M5S: tre consigli a Giuseppe Conte

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