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Guido Crosetto al TPI Fest: “De Carlo (Fdi) vuole sepoltura dei feti? Pensi all’agricoltura”

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Credit: Carmen Baffi

“Il senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo vuole ripresentare la proposta di legge sulla sepoltura dei feti? Gli risponderei di occuparsi di agricoltura, su cui è più ferrato”: lo ha dichiarato Guido Crosetto, co-fondatore di Fratelli d’Italia, durante la seconda serata del TPI Fest, la festa di The Post Internazionale, che per la prima volta si tiene proprio nel capoluogo dell’Emilia-Romagna, presso la Tettoia Nervi alla Bolognina, nella appena inaugurata Piazza Lucio Dalla. “Non sono candidato e non vorrò ruoli di governo, sono un esterno pur essendo un fondatore del partito”, ribadisce Crosetto nel corso dell’intervista del direttore di TPI Giulio Gambino e del vicedirettore Luca Telese.

Il prossimo governo dovrà fare i conti con una situazione economica complessa, Fratelli d’Italia sarà pronto a questo compito? “Nessun partito è pronto perché tra settembre e ottobre ci aspetterà una situazione che non abbiamo mai visto dal dopoguerra ad oggi dal punto di vista economico e sociale, con l’inflazione e la crisi energetica. Il razionamento significa che alcune aziende lavoreranno meno, pagheranno stipendi più bassi, altre chiuderanno. Dovremo abituarci a misure che non abbiamo mai vissuto, quindi nessuno può dirsi preparato a priori”, spiega il fondatore di FdI.

Meloni ha detto la pacchia è finita, che significa? “Occorre andare in Europa e chiedere la possibilità di intervenire, investendo soldi pubblici, altrimenti ci negano di competere con le altre nazioni. Va posto su un dialogo forte. La pacchia è finita significa non andare in Europa ed essere remissivi”.

Ma come bisogna intervenire per risolvere questa crisi? “Un nuovo governo arriva fra quasi due mesi, troppo tardi per questa situazione. Draghi deve farlo adesso, per salvare un pezzo di economia italiana. Non è una scelta politica, è una necessità su cui si stanno muovendo Paesi con colori politici diversi, attraverso un intervento pubblico. L’idea può essere quella di lasciare la patata bollente a Meloni, ma sarebbe giocare con il futuro dell’Italia per una lotta politica. Salvare posti di lavoro non ha un colore, è un obbligo di tutti i partiti”.

Sulla minaccia di un ritorno del fascismo in caso di vittoria di Fratelli d’Italia, Crosetto commenta: “Meloni in camicia nera è un’invenzione giornalistica, attaccatela per altri motivi”. “Siamo in una nuova epoca di guerra fredda, bisogna scegliere da che parte stare tra le due, sapendo che l’altra sarà nemica. Non si potrà più essere neutrali”, ha aggiunto commentando la situazione internazionale.

Su Draghi: “Draghi è l’italiano più stimato all’estero, un bravo tecnico. Ha passato tutta la vita a frequentare gente come lui, lontano però dalla base della società e dai problemi della gente. Questo è il problema dei tecnici. La politica ha perso la capacità di essere cinghia di trasmissione tra la realtà e le istituzioni. Bisogna ricostruire la capacità di riunire i vertici con la base. È impossibile gestire il Paese senza avere una sensibilità sociale”.

“Non posso accettare cose che non hanno senso, da persona di destra mi sono battuto in questi anni per togliere l’embargo di Cuba, è antistorico”, ha commentato Crosetto. Sul tema dell’aborto di cui si è molto discusso in queste settimane: “Sull’aborto non si può tornare indietro: la legge deve garantire la donna che decide di abortire, senza trovare tutti medici obiettori di coscienza negli ospedali, e anche chi vuole tenere il bambino che deve avere i sussidi. La 194 deve tutelare queste due scelte. Uno stato laico serio deve creare le condizioni affinché una donna possa scegliere liberamente di abortire o tenere il figlio, il resto è ideologia. A De Carlo, che a TPI aveva detto riproporremo la proposta di legge sulla sepoltura dei feti, dico ‘occupati di agricoltura, su cui sei più competente’.

“Sui temi etici Fdi sarà sempre contrario sull’utero in affitto. Sul caso Peppa Pig non me la sento di commentare una cavolata di questo genere, prendo in giro Mollicone che l’ha detto. Ha sbagliato”, ha chiosato Crosetto. “Il partito è vivo, ci si confronta e si scontra, non tutti hanno le stesse idee. Non è malleabile e ha degli spigoli che non cambiano mai. Meloni è determinata e chiara, come ha dimostrato su guerra in Ucraina e reddito di cittadinanza, anche rischiando di perdere voti”, ha spiegato.

“Sul reddito la nostra è un’ostilità innanzitutto culturale, perché non si può accettare che diventi uno strumento per cui qualcuno può scegliere se lavorare o no. Mina il rapporto di solidarietà per cui ognuno si accolla un peso secondo le sue possibilità. Se uno si rifiuta di fare la sua parte, ruba qualcosa a qualcun altro. È giusto invece che venga dato un sussidio a chi non è in grado di poter lavorare. Non posso giustificare che questo Paese diventi quello dell’assistenza, che una persona possa non lavorare anche se ne ha la possibilità, e possa decidere di non farlo per dipendere dalla società”.

Sul suo rapporto con la leader di FdI: “Il fatto che si dica che io sia l’eminenza grigia dietro Meloni è frutto della mentalità maschilista di cui sono tutti intrisi, come se lei non avesse la capacità di decidere da sola. Ormai ci sentiamo da amici, ha un suo pensiero, a volte abbiamo anche litigato”.

Non avrà ruoli nel prossimo governo: “Escludo ogni mio ruolo nel prossimo governo, ogni volta che ho avuto esperienze istituzionali ne risento fisicamente. Siccome ho avuto problemi gravi di salute e ho due figli piccoli non sarò candidato e non avrò incarichi”. Il governo Meloni fa paura all’Europa? “L’Europa non si è preoccupata del Conte I, non vedo perché dovrebbe preoccuparsi di Meloni. Non esiste un governo italiano che non sia riconosciuto dalle cancellerie europee, perché qualsiasi esecutivo rappresenta uno dei Paesi fondatori dell’Europa”.

TPI FEST 2022

La festa di The Post Internazionale quest’anno sbarca a Bologna, da giovedì 15 a sabato 17 settembre 2022, presso la “Tettoia Nervi“, in piazza Lucio Dalla, nel cuore pulsante dello storico quartiere della Bolognina.

Tre serate, tre temi diversi: 1. L’agenda sociale del Paese; 2. La Destra al potere?; 3. Una nuova visione del mondo. Il tutto a pochissimi giorni dalle elezioni politiche del 25 settembre. Un importante momento per confrontarsi sulle idee.

Numerosi gli ospiti: dall’ex segretario del Pd Nicola Zingaretti al leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, dal governatore dell’Emila-Romagna Stefano Bonaccini all’ex sindaco di Torino Chiara Appendino.

Lo slogan del TPI Fest è: Fatti un’idea. La tua. La manifestazione culturale è patrocinata dal Comune di Bologna ed è libera e ad ingresso gratuito. L’evento è anche l’occasione per festeggiare insieme il primo anniversario della nascita del nostro settimanale The Post Internazionale.

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