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TPI Fest 2020! La seconda serata del Festival di TPI in diretta da Sabaudia: l’intervista a Pierpaolo Sileri e il dibattito sull’emergenza sanitaria in Italia | DIRETTA LIVE

TPI Fest! 2020, la seconda serata del Festival di TPI in diretta da Sabaudia

Da venerdì 31 luglio fino a domenica 2 agosto 2020 torna a Sabaudia la seconda edizione del TPI Fest! una voce libera e senza padroni, il festival organizzato da TPI con il patrocinio del Comune di Sabaudia e della Regione Lazio.

La seconda serata del Festival ospiterà l’intervista del direttore Giulio Gambino al viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. Nella seconda parte della serata Andrea Crisanti (Professore ordinario di Microbiologia dell’Università di Padova ), Luca Telese (giornalista e conduttore di In Onda), Annalisa Chirico (giornalista e scrittrice), Marco Revelli (sociologo), interverranno nel dibattito sull’epidemia di Coronavirus in Italia tra scienza e propaganda: “Fine emergenza mai”.  

TPI Fest! 2020. Il dibattito: “Fine emergenza mai”

Andrea Crisanti: “Le mascherine funzionano, ma non c’è prova scientifica che il distanziamento funzioni. Sono tutte misure empiriche: se stiamo a un metro o a due metri di distanza non c’è dato scientifico che dimostri come il tasso d’infezione diminuisca. La scienza è misura, lo ripeto sempre, dovrei fare un esperimento e calcolare tasso d’infezione, e nessuno lo ha mai fatto, sono solo suggerimenti di carattere empirico”.

Andrea Crisanti: “Fare la zona rossa senza testare tutti quanti non aveva senso, la differenza era che tutti i positivi stavano a casa con i familiari quindi il virus non si trasmetteva: fare zona rossa senza identificare i positivi non aveva nessun senso. Nel processo per epidemia colposa nella bergamasca della procura di Bergamo sento una grande responsabilità e il lavoro immenso, perché leggere tutte le carte è lungo e bisogna rendere modelli matematici a prova di contestazione. Non ho timori di pressioni, l’unico peso che ho è quello di trovare uno sbaglio, per il resto non mi faccio condizionare da nessuno. Per quanto riguarda l’istituzione della zona rossa nella Val Seriana, non so se ci sono state pressioni, non è importante, L’importante è la decisione presa, se sono industriale seguo mio interesse e la responsabilità è della amministrazione e del politico che non ha chiuso, quindi è sbagliato prendersela con chi ha fatto pressione. Si è presa resa la decisione di non chiuderla. La responsabilità è di chi ha preso la decisione”.

Andrea Crisanti: “Non torneremo mai alla normalità: è una sfida perché dovremmo raggiungere una situazione di equilibrio, la circolazione del virus dipenderà dal nostro comportamento e la nostra capacità di bloccarlo, sarà un equilibrio su questa linea”.

Luca Telese: “Se riusciamo a portare alla Azzolina il protocollo di Crisanti in quattro punti possiamo tornare a scuola. Ci sono mediamente 1500 persone, questa è la capienza media degli istituti, entrano tutti tra i 15 e i 20 minuti, e si creerebbe un assembramento lungo per cui hanno fatto un calcolo matematico. Crisanti ha detto ma che problema c’è, fateli entrare scaglionati. Perché non vengono in mente a loro queste idee? Al Cts sono burocrati della sanità”

Andrea Crisanti: “Senza Zaia saremmo finiti come la Lombardia. Zaia è una persona in grado di ascoltare e trovare soluzioni innovative quindi penso che da questo punto di vista sia diverso, non è una persona che ha la sua idea e la mantiene per sempre , se è in difficoltà e c’è soluzione utile la adotta. Senza pregiudizi. Il Veneto era in difficoltà, quando èstato chiuso Vo è stato chiuso solo Vo non è stata presa. Sono stato io a telefonargli perché volevo misurare lo stato dell’epidemia. Insieme abbiamo proposto modello di azione della sorveglianza, quello che stiamo facendo in Italia adesso. Senza Zaia saremmo finiti come la Lombardia”.

Andrea Crisanti: “In Veneto abbiamo proposto un modello per identificare e circoscrivere focolai, se c’è una persona ammalata è importante pensare a chi gliel’ha trasmessa e identificare chi è stato infettato”.

Annalisa Chirico: “Proroga stato d’emergenza negativo perché abbiamo il turismo che contribuisce al 13 per cento del Pil nazionale. Quando lo spot sul turismo è vedere i migranti sulle spiagge di Lampedusa, queste scene destano indignazione, quando noi abbiamo vissuto una privazione delle nostre libertà. Quando vedi 184 del Cara che fuggono tra i campi, poi 133 della caserma adibita a centro d’accoglienza a Treviso, con il sindaco che vuole fare causa allo stato, c’è un problema”.

Andrea Crisanti: “Ci sono 270mila casi al giorno nel mondo, c’è anche da dire che ci sono richiedenti asilo in Italia completamente trascurati nel corso dell’epidemia, ora scopriamo che sono infetti ma non sono mai stati male. Non è che stanno male perché ci hanno portato il virus ma perché li abbiamo trascurati, abbiamo lasciato che il virus si diffondesse nelle loro comunità senza fare nemmeno un test”

Annalisa Chirico: “Sbagliato continuare a far sentire le persone sull’orlo della catastrofe. Povero Bocelli, si sente preso in giro, piuttosto pensiamo ai migranti che arrivano e spaventano i turisti sulle coste di Lampedusa”

Andrea Crisanti: “Giusto prorogare lo stato d’emergenza. Lo prorogherei  fino a quando non ho la sensazione che il Paese non è in grado di rispondere con efficacia al pericolo”.

Annalisa Chirico: “Ci si abitua quotidianamente a rinunciare a un po’ della propria democrazia. Mi preoccupa che nel momento in cui non c’è emergenza sanitaria il governo si impegni a prorogare l’emergenza quando persino i giuristi hanno detto che per dichiarare stato emergenza basta mezz’ora”

Andrea Crisanti: “Abbiamo decretato stato d’emergenza sulla base di dati epidemiologici, ora siamo in una situazione di 270mila casi nel mondo e centinaia ancora in Italia. Dal punto di vista logico esistono gli stessi presupposti di quando lo abbiamo dichiarato la prima volta. Il problema amministrativo che alcuni sollevano sui Dpcm deve essere risolto politicamente. Siccome il punto debole è che questo strumento trasforma l’indicazione ‘state distanziati’ in direttiva amministrativa, questo rende possibile che se si prende una multa puoi andare al Tar”

Luca Telese: “Grave che si governi con i Dpcm perché non hanno un vaglio da parte dello stato e dal parlamento. Entrano in contrasto con diritti costituzionali”

L’intervista al viceministro Pierpaolo Sileri

Ore 22. 40. “Io d’accordo con Zangrillo? È che ho capito cosa voleva dire davvero. Il virus circola poco e quindi clinicamente ci sono pochi casi gravi. Questo non significa dire che il virus non c’è più. Ho capito quello che intendeva Zangrillo, e cioè che ul virus in questo momento clinicamente non c’è, significa dire che il virus circola poco e che l’evidenza clinica sei è ridotta . Nelle Rsa per esempio il virus non entra perché i protocolli ormai sono rigidi e quindi l’evidenza clinica è scemata: va spiegato in maniera scientifica perché il virus ha ragione”

Ore 22.30 “Non basta essere viceministro della Salute per visionare i documenti del Cts. Personalmente non avrei motivo per poter dire come siamo arrivati a quella decisione. Poi io sono l’unico medico del governo e dinnanzi all’epidemia vedo le cose in una forma un po’ diversa. Quello di vedere verbali non è un mio poteri. Le decisioni non sono segrete, sono quelle che poi sono uscite fuori nei protocolli”

Ore 22.20. “La differenza tra me e il Ministro Roberto Speranza è questa, che io credo che o si attua la misura del metro di distanza oppure si utilizzi la mascherine, non è possibile attuare entrambi le misure. Se c’è da richiudere qualcosa lo richiudi, intendo dire che se hai uno stabilimento qui perché c’era uno positivo, lo richiudi. probabilmente essendo io medico e perché faccio il chirurgo sono un po’ più aggressivo ma i numeri in questo momento ci confermano, la vedo un po’ fuorviante. Io non darei i numeri tutti i giorni Odio quel titolo che dice contagi in salita poi se hai 10 contagi ch provengono tutti da una stessa zona importante è controllarli”

Ore 22.08. “Il virus c’è, il virus circola, ma molto poco grazie alle misure prese e alla chiusura dell’Italia ha fatto si che siano state salvate almeno 600mila vita. E a quelle che ancora oggi gli italiani prendono. Se per emergenza in senso medico ci riferiamo a una situazione critica e drammatica questa non c’è più. Ci sono aree con focolai che dobbiamo spegnere affinché non riparta un’epidemia in forma grave come successo a febbraio e marzo. Da quando è stato proclamato lo stato d’emergenza a oggi non è cambiato nulla: avere la proroga dello stato d’emergenza ci consente di lavorare on demand laddove necessario per bloccare una eventuale epidemia. Dobbiamo tenere alta la guardia ma pensare a una seconda ondata è difficile perché dubito che rivedremo nuovamente 1000 morti al giorno”.

La diretta sulla pagina Facebook di TPI
TPI Fest! 2020 Una voce libera e senza padroni (Sabaudia 31 Luglio – 1 Agosto – 2 Agosto)

TPI Fest! è un festival aperto al confronto, libero e senza preconcetti. Attraverso dibattiti, analisi e punti di vista differenti vogliamo offrire chiavi di interpretazione del presente e una riflessione plurale sulla società, la politica, la cultura e l’informazione libera, senza giri di parole. 

Qui la diretta della prima serata del TPI Fest!
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