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TPI Fest 2020! La prima serata del Festival di TPI in diretta da Sabaudia: l’intervista a Orlando e il dibattito sull’emergenza sanitaria in Lombardia | DIRETTA LIVE

TPI Fest! 2020, la prima serata del Festival di TPI in diretta da Sabaudia

Da oggi, venerdì 31 luglio, fino a domenica 2 agosto 2020 torna a Sabaudia la seconda edizione del TPI Fest! una voce libera e senza padroni, il festival organizzato da TPI con il patrocinio del Comune di Sabaudia e della Regione Lazio.

La prima serata del Festival ospiterà l’intervista del direttore Giulio Gambino al vicesegretario del Partito Democratico Andrea Orlando. Nella seconda parte della serata Marco Travaglio (direttore del Fatto Quotidiano), Roberto Formigoni (ex presidente della Regione Lombardia), Francesco Giubilei (editore di Historica), Francesca Nava (documentarista e giornalista che per TPI ha condotto l’inchiesta sulla mancata istituzione della zona rossa nella val Seriana) e Silvia Scurati (consigliere regionale della Lega in Lombardia), interverranno nel dibattito sull’emergenza sanitaria in Lombardia e in Italia: “Lombardia, paziente zero”.  

TPI Fest! 2020 – Lombardia, paziente zero: il dibattito

Roberto Formigoni: “Il governo conte dichiara lo stato d’emergenza il 31 gennaio e non informa le regioni. Blocca i voli dalla Cina e l’Italia, ma i cinesi passavano da Francoforte. Poi nomina quel genio di Arcuri come commissario straordinario, un incapace totale: le mascherine sono mancate per mesi”.

Marco Travaglio: “Come ha detto a TPI Giovanni Rezza (Iss), fare la zona rossa in Val Seriana i primi di marzo era del tutto inutile, perché i buoi erano già scapati dalle stalle. La verità è che li i vertici della regione Lombardia sono succubi degli imprenditori di Asso lombarda e di Confindustria. La zona rossa andava fatta il giorno dopo rispetto a quando è stata fatta a Codogno”.

Francesca Nava: “Il virus si è abbattuto in modo così violenta in Val Seriana perché la mobilità ha una configurazione per cui è stato sciagurato lasciare aperte le attività produttive e permetterle di continuare a lavorare in deroga. Non può essere messo l’operaio nella condizione di non andare a lavorare e restare a casa perché ha paura di morire”.

Silvia Scurati: “Menomale che c’era la Lombardia, altrimenti il virus si sarebbe diffuso in Italia molto più velocemente. Al 31 luglio siamo tutti bravi a parlare, ma a febbraio la situazione era molto diversa. Se il virus fosse esploso a sud, la Lombardia così come ha aiutato le altre regioni, avrebbe fatto lo stesso per sostenere le persone in difficoltà, e quindi avrebbe chiuso. C’è una battaglia che ha colpito noi e che andava affrontata a livello nazionale, ma che non è stata gestita in modo adeguato. Dunque la mia risposta è si”

Marco Travaglio: “C’è una legge dello stato che stabilisce che le zone delle singole regioni possono istituirle le Regioni. La prima la istituisce il governo perché era al confine tra Lombardia e Veneto.

Francesco Giubilei: “Non siamo stati capaci di contrastare l’emergenza come stato centrale. Sulla zona rossa, come quella di Codogno è stata fatta insieme da Lombardia e dal governo centrale, allo stesso modo la responsabilità di non averla istituita ad Alzano Lombardo e Nembro è insieme della Lombardia e del Governo”.

Marco Travaglio: “Tutta Italia è rimasta chiusa mentre aspettava che la Lombardia risolvesse i problemi che non riusciva a risolvere. E hanno continuato a ripetere di non poter fare la zona rossa perché la legge non glielo consentiva. Ma quella legge l’assessore Gallera non l’aveva nemmeno letta”.

Roberto Formigoni: “Emergenza Covid in Lombardia colpa di Fontana? Sono i governatori di centro sinistra a fare brindisi in piazza a Milanoe a Bergamo: e questa non è colpa di fontana, ma della sinistra e del governo”

Roberto Formigoni: “Quando ero io presidente di Regione in Lombardia, la sanità era al primo posto tra le Regioni italiane sulla base di decine e decine di indicatori. Chi mi succedette apportò alcuni cambiamenti peggiorativi, tanto è vero che quegli stessi istituti non misero più la regione al primo posto tra quelle italiane, ma la fecero scendere perché la riforma di Maroni trascurò la medicina territoriale. Il mio sistema era molto forte sia dal punto di vista delle eccellenze ospedaliere che della forza della medicina territoriale. Nei miei anni non aveva più sanità privata, era il Lazio governata dal centro sinistra ad averla. E voglio dire a Travaglio che il numero dei letti in terapia intensiva non è deciso dalla Regione”.

Marco Travaglio: “Il modello Lombardia sembra stato costruito apposta a far fare più morti al Covid”. In Lombardia avremmo avuto meno morti se ci fosse stato un modello diverso. In Italia abbiamo dovuto scegliere chi curare chi no in base all’età e allo stato di Salute: per questo motivo il modello Lombardia deve finire di essere uno slogan. Un modello da non imitare per evitare altri casi di Covid e evitare altre morti”.

TPI Fest! 2020 – L’intervista ad Andrea Orlando

Intervista di Giulio Gambino al vice segretario del Pd Andrea Orlando 

Ore 22.33 – “In Italia non ci sono editori puri” – “La stampa in Italia è stata caratterizzata da interessi di carattere economico, perché a differenza di altri Paesi abbiamo pochissimi editori puri. Ce ne sono altri che hanno interessi in altri campi, e non credo sia una scoperta di stasera. Il tema che ho posto io è: è chiaro che c’è una pressione e interessi particolari legittimi, ma il problema della stampa è quando non riesce a sottrarsi alla tentazione di cedere a questi interessi. Sarebbe meglio per tutti che non ci fosse nemmeno la tentazione. La questione è temperata da strumenti come il vostro, perché la rete non rende più monopolista il rapporto tra stampa e opinione pubblica. Ho detto che non dovevamo dare soldi a Fca per fare delocalizzazioni e dare dividendo, e che avremmo dovuto chiedere a Fca di riportare la sede fiscale in Italia. Immediatamente sono stato tacciato di sovietismo, di nostalgie comuniste”

Ore 22.25 – “No sono tra coloro che demonizzano Palamara” – “Quando ci sono patologie sistemiche, più che creare un caso individuale bisogna capire che cosa non funziona. Penso che la magistratura abbia sottovalutato lo stato di crisi che caratterizzava il Csm e abbia fatto come la politica degli anni 90, quando si diceva ‘è una questione limitata’, e abbiamo visto com’è andata a finire. La delegittimazione della magistratura sarebbe un male per tutti e un errore politico gravissimo”

“Bonafede è un ministro che si trova a gestire situazione difficile, ma mi auguro che il lockdown abbia potuto indurre un ripensamento perché non c’è una mossa che salva il sistema, riformare la giustizia significa per approssimazione provare a fare passi avanti”.

Ore 22.17 – “I decreti sicurezza hanno sfasciato un sistema che aveva limiti ma funzionava” – “La politica di Salvini in materia d’immigrazione è stata caratterizzata da una lotta contro le Ong e una battaglia contro chi viveva recluso sulle navi. Bisogna rivedere i decreti non solo per la discontinuità con i trattati internazionali, ma anche e soprattutto perché quel sistema che ha proposto Salvini è un sistema che alla luce del Covid rischia di essere pericoloso. Fare campi di accoglienza alla luce del Covid è un modo di aumentare il rischio. I decreti sicurezza di Salvini hanno sfasciato un sistema che aveva dei limiti ma aveva funzionato, solo per produrre propaganda”.

22.15 – Andrea Orlando: “Conte è l’uomo giusto per tenere insieme questo governo” – “Zingaretti ha salvato il Pd, e Conte è l’uomo che può tenere in piedi questo governo, con due forze che si sono trovate insieme a uno stato necessità. Conte non è Prodi, è un equilibrista che progressivamente diventa leader. Ed è importante che continui a tenere questo ruolo accelerando su alcuni dossier” , lo ha detto Andrea Orlando nel corso dell’intervista a Giulio Gambino al TPI Fest! 2020. “Credo che abbia gestito l’emergenza molto bene. Lo ha detto anche il New York Times e per gli americani dire che gli italiani hanno gestito una cosa molto bene non è scontato”.

TPI Fest! 2020 Una voce libera e senza padroni (Sabaudia 31 Luglio – 1 Agosto – 2 Agosto)

TPI Fest! è un festival aperto al confronto, libero e senza preconcetti. Attraverso dibattiti, analisi e punti di vista differenti vogliamo offrire chiavi di interpretazione del presente e una riflessione plurale sulla società, la politica, la cultura e l’informazione libera, senza giri di parole.

L’inchiesta di TPI sulla mancata chiusura della Val Seriana per punti:

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