Siri (Lega) indagato per corruzione, il ministro Toninelli ritira le deleghe da sottosegretario
“Alla luce delle indagini delle procure di Roma e Palermo, con il coinvolgimento della Direzione investigativa antimafia di Trapani, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha disposto il ritiro delle deleghe al sottosegretario Armando Siri, in attesa che la vicenda giudiziaria assuma contorni di maggiore chiarezza”.
Con questa nota, il ministero dei Trasporti ha comunicato di aver ritirato le deleghe a Siri, dopo la notizia dell’indagine per corruzione a suo carico, circolata nella mattinata di giovedì 18 aprile 2019.
“Secondo il ministro – continua la nota – una inchiesta per corruzione impone infatti in queste ore massima attenzione e cautela”.
Sulla vicenda si è espresso anche il premier Giuseppe Conte: “Io non esprimo una valutazione, come premier avverto il dovere e la sensibilità di parlare con il diretto interessato, Armando Siri”.
“Chiederò a lui chiarimenti e all’esito di questo confronto valuteremo” tenendo conto che il “contratto prevede che non possono svolgere incarichi ministri e io dico sottosegretari sotto processi per reati gravi come la corruzione” e che “questo è un governo che ha l’obiettivo di recuperare la fiducia di cittadini per le istituzioni e ha un alto tasso di sensibilità per l’etica pubblica”
Si consuma quindi l’ennesimo scontro all’interno della maggioranza di governo. In mattinata, infatti, il leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, aveva chiesto le dimissioni di Siri. Al contrario, il segretario della Lega, Matteo Salvini, aveva manifestato la sua “piena fiducia” nei confronti del sottosegretario e suo consigliere economico.
Nel frattempo, Siri si è difeso con queste parole: “Respingo categoricamente le accuse che mi vengono rivolte. Non ho mai piegato il mio ruolo istituzionale a richieste non corrette. Chiederò di essere ascoltato immediatamente dai magistrati e se qualcuno mi ha accusato di queste condotte ignobili non esiterò a denunziarlo.