Tav, bocciata mozione del M5s: cosa succede ora al governo?
Tav, bocciata mozione del M5s: cosa succede ora al governo?
Il Senato ha bocciato la mozione del M5s sulla Tav. Un chiaro segno di cedimento della maggioranza gialloverde. E adesso cosa succede al governo? Arrivano da più parti voci di chi chiede di aprire una crisi ufficiale.
I grillini, in pratica, oggi, 7 agosto, si sono ritrovati improvvisamente in minoranza. E adesso c’è chi chiede conto e ragione di quello che è accaduto a Palazzo Madama. Ora si apre una crisi di governo?
Luigi Di Maio, vicepremier e capo politico del Movimento 5 stelle, ha lasciato Palazzo Madama senza nemmeno salutare gli altri o rilasciare dichiarazioni. Assediato dai cronisti, il ministro del Lavoro si è limitato a dire “non parlo”, prima di avviarsi con il suo staff ai gruppi del M5S. Poco dietro di lui si è palesato anche Stefano Buffagni che, sorridente, ha predicato calma con i cronisti “va tutto bene, va tutto bene…”.
Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, invece, ha dichiarato: “Ho votato ‘no’, ho votato a favore della mozione M5s. Ora vado avanti sereno e tranquillo. Le loro sono critiche generiche, io continuo a lavorare per sbloccare le opere”.
E su Facebook pubblica un post in cui elenca “problemi, questioni, opere o nodi che abbiamo risolto o sbloccato in questo primo anno di governo e che rappresentano concretamente il cambiamento rispetto al passato. Tanto c’è ancora da fare, ma la strada tracciata è quella giusta”.
Il Movimento 5 stelle ora deve prendere delle decisioni. È stata convocata, già prima dell’inizio della seduta del Senato sulle mozioni Tav, un’assemblea dei senatori M5S questo pomeriggio alle 17:30. La riunione precede l’assemblea congiunta che si terrà alle 21, con il capo politico Luigi Di Maio.
Anche il leader della Lega, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ha lasciato il Senato in macchina senza lasciare commenti.
Le reazioni al voto sulla Tav in Senato
“Crisi di governo? Queste sono valutazioni che fa Salvini, di certo la Lega pone un problema politico ai suoi partner di governo”, ha commentato il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo, prima di lasciare il Senato. Romeo lo aveva già annunciato, a margine dei lavori d’Aula: “La Lega voterà no alle mozioni di M5s e Leu contro la Tav e voterà sì alle mozioni di Pd, Fi, Fdi e Bonino a favore dell’opera. È così”. E così, infatti, è successo.
Duro attacco dal Pd, che con il voto favorevole della Lega alla sua mozione è riuscita a spaccare il fronte della maggioranza: “La seduta del Senato ha dimostrato in maniera assolutamente evidente che il governo non ha più una maggioranza. Il presidente Conte si rechi immediatamente al Quirinale dal presidente Mattarella per riferire della situazione di crisi che si è creata”, attacca il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti.
“L’Italia ha bisogno di lavoro, sviluppo, investimenti e ha bisogno di un governo che si dedichi a questo e non ai giochi estivi di Salvini e Di Maio contro gli italiani”, prosegue.
“Con l’espressione di due pareri distinti alle mozioni sulla Tav il Governo è tecnicamente finito. Se fino a questa mattina si potava parlare di crisi extraparlamentare, dopo la seduta al Senato essa diventa di fatto formale e parlamentare. Non si può passare sotto silenzio quanto è accaduto”, scrive in una nota il deputato e responsabile infrastrutture Pd Roberto Morassut.
Una crisi di governo è sempre più vicina, pare. E a far cadere il governo potrebbe essere proprio la Tav. Che, intanto, ha avuto il benestare anche del premier Giuseppe Conte.