Truffa tamponi falsi in Campania, De Falco: “Nel vuoto delle istituzioni si insinua il malaffare”
Il senatore fuoriuscito dal Movimento Cinque Stelle commenta l'inchiesta di TPI
“È raccapricciante quello che hanno fatto, perché in questa situazione una cosa del genere ha due profili: il primo è lo sciacallaggio”. Il senatore fuoriuscito dal Movimento Cinque Stelle Gregorio De Falco, commenta l’inchiesta di TPI sulla truffa dei tamponi Covid falsi in Campania. “Considerando che la pandemia viene più volte associata a una situazione di guerra, uno sciacallaggio durante una situazione di guerra è di quanto peggio possa esistere. Normalmente in guerra cose di questo genere sono oggetto di processo sommario e di pene esemplari. Ecco, questo andrebbe tenuto in conto. Qui il problema non è la truffa, la truffa è una sciocchezza. C’è una volontarietà nell’accettazione delle conseguenze nel dichiarare tutti negativi. L’ipotesi è concreta”.
“Se io – prosegue De Falco – di tutti i tamponi dico che sono negativi e sto al di sotto della soglia statistica, il rischio che ci sia almeno un 7% di positivi è altissimo. Questo in un tempo, paragonabile e paragonato – a torto o ragione – a quello di guerra, merita una punizione esemplare”.
“Il terreno di cultura di queste azioni scellerate sta nel fatto che purtroppo la pubblica amministrazione è completamente assente, latitante, sia in fase di controllo, sia in fase di amministrazione attiva. Nel momento in cui ciascun cittadino ha il sospetto di essere entrato in contatto con un positivo, cosa può fare? Si rivolge a un laboratorio di analisi. Come mai si sono create le condizioni per questo sciacallaggio? Perché qualcuno, a 7-8 giorni, era in attesa del risultato del tampone, e questo è inammissibile. È nel vuoto che si insinua questo malaffare”.