Taglio dei parlamentari, Di Maio annuncia 100 milioni di risparmio. Le stime dicono altro
I numeri sulla riduzione del numero di deputati e senatori
Taglio dei parlamentari, il risparmio
Qual è il risparmio che deriverà dal taglio dei parlamentari? A poche ore dall’approvazione definitiva alla Camera della riforma che riduce di circa un terzo il numero di deputati e senatori è cominciato il valzer delle cifre sui minori costi che lo Stato dovrà sostenere per le 345 poltrone in meno.
Il M5S e il suo leader di Luigi Di Maio esultano per il via libera alla legge costituzionale indicando un risparmio di 100 milioni di euro l’anno, un miliardo in dieci anni. Le stime degli esperti forniscono però cifre più basse.
Il risparmio lordo di 82 milioni di euro l’anno
Come detto ieri, i dati pubblicati dall’agenzia di stampa Agi indicano minori costi per complessivi 81,6 milioni di euro l’anno.
Alla cifra si arriva attraverso un’analisi dei bilancio delle due Camere nel periodo 2018-2020. Quello della Camera segnala una spesa di 144,9 milioni di euro per indennità e rimborsi ai 630 deputati. Quindi un costo annuo di 230mila euro per ogni deputato. Il bilancio del Senato invece indica una spesa di 249.600 euro per senatore.
Insomma, dal taglio di 230 deputati si potrebbe arrivare a un risparmio di 52,9 milioni di euro l’anno mentre dalla riduzione dei senatori si arriverebbe a un minore costo di 28,7 milioni. La somma tra Montecitorio e Palazzo Madama fa 81,6 milioni di euro.
Vale la pena sottolineare che le stime sono comunque approssimative, considerando che non è possibile prima dell’effettivo taglio dei parlamentari conoscere quali saranno gli ulteriori risparmi derivanti dal fatto di ospitare nelle sedi istituzionali 345 deputati e senatori in meno. Ovviamente i costi per singolo deputato o senatore potrebbero anche aumentare, se si considera al contrario che nelle prossime legislature i 600 parlamentari potrebbero svolgere maggiore lavoro.
L’Osservatorio sui conti pubblici: risparmio netto di 57 milioni di euro l’anno
Numeri ancora più bassi sono quelli forniti dall’Osservatorio sui conti pubblici diretto da Carlo Cottarelli, che stima un risparmio netto pari a 285 milioni di euro a legislatura o 57 milioni l’anno.
L’Osservatorio precisa che quello di quasi 82 milioni di euro è un risparmio lordo e che il vero risparmio per le casse dello Stato va calcolato al netto e non al lordo delle imposte e dei contributi pagati dai parlamentari allo Stato stesso.
Dunque, considerando un’indennità netta di 5mila euro mensili per ciascun parlamentare, a cui vanno sommati i rimborsi esentasse, il risparmio annuo che si otterrebbe con la riforma in questione si riduce a 37 milioni per la Camera e a 20 milioni per il Senato.
Il risparmio netto complessivo del taglio dei parlamentari sarebbe quindi pari a 57 milioni l’anno e a 285 milioni a legislatura, una cifra significativamente più bassa di quella enfatizzata dai sostenitori della riforma e pari appena allo 0,007 per cento della spesa pubblica italiana.