Chi sono i deputati e i senatori più assenteisti dell’attuale legislatura: la classifica
Taglio parlamentari: ecco la classifica dei deputati più assenteisti
La commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati ha approvato la riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari, una delle proposte principali del programma del governo M5S-Pd, fortemente voluta dai pentastellati. Si avvicina dunque la riduzione del numero dei membri di Camera e Senato.
A favore del taglio del numero di deputati e senatori hanno votato, a quanto si apprende, i partiti della maggioranza. Ad essere contrari, oltre a +Europa, anche Forza Italia. Il testo è atteso in Aula domani, lunedì 7 ottobre.
Un giorno storico (anche dopo l’apertura del Partito Democratico) che viene celebrato dai pentastellati pubblicando sul loro blog la classifica dei parlamentari assenteisti di questa legislatura. E i nomi sono di spicco al vertice di questa graduatoria tra Montecitorio e Palazzo Madama.
Il tema dell’assenteismo dei parlamentari è un tema caldo in ogni legislatura, e cavalcato dai vari partiti in Parlamento, a seconda della convenienza e del periodo.
Secondo i regolamenti di Camera e Senato, è dovere dei deputati e dei senatori, partecipare ai lavori delle due camere, sia alle sedute dell’Assemblea che ai lavori delle Commissioni.
La presenza dei parlamentari si conta non sulle sedute dell’aula ma sulle singole votazioni elettroniche, quindi se durante una seduta vengono fatte più votazioni, ciascuna votazione è contata singolarmente.
Mentre in aula le votazioni sono elettroniche, e facilmente tracciabili per monitorare la presenza e la responsabilità delle singole decisioni, in Commissione non esiste lo stesso meccanismo ed è dunque difficile analizzare i dati.
Ciascun parlamentare può essere assente, presente o assente perché in missione, una sorta di assenza “giustificata” da un compito istituzionale che lo porta altrove.
Open Polis, che monitora i lavori parlamentari, tiene conto delle presenze e delle assenze dei deputati e dei senatori.
Come l‘anno scorso, a detenere il titolo dei deputata più assenteista è Michela Brambilla, di Forza Italia con il 98.21% assenze. Ciò significa che la Brambilla ha partecipato solo a 78 votazioni su 4.353.
In questa poco esaltante classifica degli assenteisti alla Camera dei deputati, c’è proprio la parlamentare di Forza Italia, seguita dal collega di partito (e imprenditore) Antonio Angelucci e da Vittorio Sgarbi. Dietro di loro l’altro forzista Guido Della Frera e subito dopo, al quinto posto, Giorgia Meloni.
Alle loro spalle, però, troviamo anche un deputato del Movimento 5 Stelle, Leonardo Salvatore Penna, seguito a ruota dal Presidente del Pd Paolo Gentiloni fino a scendere negli altri partiti e nel gruppo misto. E il discorso a Palazzo Madama (escludendo di Senatori a vita) è simile.
Taglio parlamentari: ecco la classifica dei senatori più assenteisti
Tra i senatori di Palazzo Madama, sono Renzo Piano e Liliana Segre, senatori a vita, a detenere il primato dei più assenteisti.
A seguire troviamo Carlo Rubbia, senatore a vita.
Tommaso Cerno, Nicolò Ghedini e Ignazio La Russa sono stati tra i meno presenti a Palazzo madama nel corso delle votazioni dell’ultima legislatura, ma il loro essere assenteisti è più ridotti rispetto ai colleghi di Montecitorio.
Matteo Salvini non compare ai vertici di questa graduatoria per ovvi motivi: il suo essere ministro dell’Interno (fino al mese scorso) gli permetteva di essere in missione e di non essere contato tra gli assenti nelle votazioni.
Nella classifica guadagna uno “stimabile” decimo posto anche Matteo Renzi, di Italia Viva.