Super green pass sul lavoro da febbraio: il nuovo decreto che il governo discuterà domani
Super green pass sul lavoro da febbraio: il nuovo decreto che il governo discuterà domani
Continuano a emergere anticipazioni sul nuovo decreto anti-Covid del governo, che domani si riunirà per discutere la possibilità di limitare l’accesso ai posti di lavoro solo a chi è vaccinato o guarito da Covid-19. Il governo potrebbe decidere di introdurre l’obbligo del green pass “rafforzato” per tutti i lavoratori in maniera graduale, iniziando dalla pubblica amministrazione per poi estendere solo in una seconda fase il nuovo obbligo alle aziende.
Secondo quanto riporta La Stampa, nel consiglio dei ministri convocato per domani potrebbe anche essere presa in considerazione una strategia più radicale: quella di imporre un obbligo vaccinale secco, valido per tutta la popolazione. La misura sarebbe preferibile a parte del Movimento 5 Stelle, assieme alla Lega tra i membri più restii della maggioranza ad approvare il nuovo obbligo, che esclude la possibilità di sottoporsi al tampone per andare a lavorare. Secondo il quotidiano torinese, a seguito delle spaccature emerse all’interno del Movimento, il capodelegazione del M5S nel governo, il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, potrebbe decidere di non prendere parte al consiglio dei ministri.
Altri nodi da risolvere nelle prossime ore riguardano la tempistica per l’introduzione dell’obbligo, per evitare di creare attese e disagi nella campagna vaccinale. La data ipotizzata in diversi retroscena è quella del primo febbraio, ma potrebbe essere troppo ravvicinata alla data in cui entrerà in vigore la riduzione dell’attesa per la terza dose da 5 a 4 mesi, annunciata per il prossimo lunedì 10 gennaio. Tra le altre questioni discusse dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli con i tecnici del ministero della Pubblica amministrazione e della Salute ci sono anche le sanzioni da applicare su chi non rispetterà il provvedimento.
Come nel caso dell’obbligo di green pass “base” (rilasciato anche a chi risulta negativo al tampone), esteso a tutti i lavoratori lo scorso 15 ottobre, sarà permessa la sostituzione dei dipendenti, e non il licenziamento, alle aziende con meno di 15 dipendenti. Una possibilità che non potrà essere prevista invece per le grandi aziende, che in alcuni casi potrebbero rischiare stop per la mancanza di personale. Nel caso della pubblica amministrazione il problema invece non si presenterebbe, motivo per cui il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta ha chiesto di introdurre il nuovo obbligo partendo dai lavoratori pubblici.