La studentessa alla ministra Bernini: “Le borse di studio sono un ricatto”
“Come possiamo pensare che un percorso universitario debba essere dettato dai nostri tempi, sia di nostra proprietà, mentre siamo bombardati continuamente dal mito della performatività e da una competizione illogica che ci sbatte in faccia i successi degli altri e ci fa tirare un sospiro di sollievo quando qualcuno fallisce al posto nostro?”: Alessandra De Fazio, presidente del consiglio degli studenti di Unife, interviene all’apertura dell’anno accademico alla presenza del presidente Mattarella e della ministra dell’Università Anna Maria Bernini, parlando del senso di frustrazione e di fallimento che avvolge le nuove generazioni.
“Sono un fallimento non merito di vivere – prosegue – sono queste parole sono uscite dalla stessa bocca della persona che oggi sta parlando di fronte a voi, le ha dovute sentire e subire mia madre quando dopo il test di medicina ho percepito di non avercela fatta, per la seconda volta. Che esagerazione per un test che si può riprovare l’anno successivo”. De Fazio si è poi rivolta a Bernini: “Le borse di studio sono un ricatto, se tutti abbiamo lo stesso diritto perché qualcuna dovrebbe essere costretta a tenere tempi più serrati solo perché più povera?”. “Nel sistema attuale – prosegue la denuncia – le università promuovono l’illusione di garantirci pari strumenti, attraverso corsi di studio e studentati. Nella realtà accedere a questi servizi è molto complesso a causa di sbarramenti burocratici, economici e soprattutto meritocratici. Ma badate bene, ci viene data la possibilità di redimerci da condizione di povertà, come fosse una colpa, a patto di essere meritevole”.