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Home » Politica

Salvini: “Offro un caffè a chi fa lo striscione più ironico”

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Striscioni contro Salvini – Da giorni il binomio Matteo Salvini-striscioni domina l’agenda mediatica, da quando i Vigili del fuoco di Brembate di Sotto, in provincia di Bergamo, hanno rimosso un cartellone contro il ministro dell’Interno.

Il gesto ha scatenato le polemiche e aperto un dibattito sulla libertà di espressione, oltre ad essere stato condannato dal sindacato dei pompieri.

“Ennesimo abuso dei pompieri”: i Vigili del fuoco scrivono al Prefetto per lo striscione rimosso a Bergamo

A prenderla con maggiore ironia è stato invece Matteo Salvini, che ha risposto così sul suo profilo Twitter: “Offro un caffè a chi fa lo striscione più ironico”.

Ironia a parte, il ministro ha anche condannato le minacce indirizzate alla sua persone e che continuano a moltiplicarsi: “Ma insulti e minacce di morte non sono libere espressioni: da ‘Spara a Salvini’ a ‘Salvini muori’, ne ho contate da inizio anno 126”, ha continuato Salvini.

Il caso – La polemica va avanti ormai da giorni. Più precisamente, da quando i Vigili del fuoco di Brembate hanno rimosso uno striscione con la scritta  “Non sei il benvenuto”.

Un episodio simile in realtà si era già verificato alcuni giorni prima, l’8 maggio, a Salerno, dove la Polizia aveva rimosso un altro cartellone sempre indirizzato contro il ministro dell’Interno esposto dal balcone di una casa poco prima dell’inizio del comizio del leader della Lega.

L’ultimo “caso” risale invece al 14 maggio: due giovani che portavano degli striscioni di protesta contro Salvini sono stati fermati e intimiditi da dei controllori a Carpi (Modena).

Sui cartelloni si poteva leggere una frase di De André: “Per quanto voi vi crediate assolti, siete lo stesso coinvolti” e un’invettiva contro il vicepremier della Lega: “Non siete STATO voi che siete uomini di polso, forse perché circondati da una manica di idioti” di Caparezza.

Carpi, controllori requisiscono striscioni anti-Salvini a due giovani | VIDEO

Striscione contro Salvini filmato dalla Digos a Verona

Libertà di striscione: stiamo un po’ esagerando

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