L’Italia produrrà lo Sputnik V, gelo degli Stati Uniti. Il governo Draghi prende le distanze
Lo Sputnik V “made in Putin” entra a tutti tondo nel dibattito italiano (ed europeo) sui vaccini. L’azienda farmaceutica italo-svizzera Adienne Pharma&Biotech ha firmato un accordo con il Russian Direct Investment Fund (RDIF), che tratta la distribuzione dello Sputnik all’estero, per produrre il vaccino russo in Italia, presso gli stabilimenti di Caponago, a Monza.
Si tratta di una prima assoluta per il vecchio continente; in poche parole l’Italia sarà per la Russia la porta d’ingresso nella vecchia Europa, per la gioia del partito leghista che da settimane tifava per il vaccino russo. Ma se a Bruxelles non hanno preso per niente preso bene la “svolta” italiana a favore del vaccino di Putin, perplessità non sarebbero mancate nemmeno da parte del grande alleato d’oltreoceano.
Riservatamente ma fermamente nelle scorse ore sull’asse Washington-Roma sarebbero già stare espresse perplessità in merito all’operazione “proprio ora che gli Stati Uniti stanno partendo con una grande controffensiva nei confronti dell’ex Unione sovietica” spiegano ambienti molto bene informati. Il punto è che l’amministrazione Biden starebbe approntando una vera e propria rappresaglia contro la Russia per le attività di cyber-attacchi contro agenzie e società governative americane venute alla luce negli ultimi mesi. Azioni che potrebbero essere accompagnate anche da sanzioni economiche.
Insomma, proprio mentre la Casa Bianca sta per partire al contrattacco con un’azione in grande stile nei confronti della Russia, l’Italia apre le porte allo Sputnik. E qui viene il bello perché la Casa Bianca sta monitorando con grande attenzione il tentativo della Russia di diffondere disinformazione sui vaccini anti-Covid Moderna e Pfizer. Gli Stati Uniti hanno già identificato tre pubblicazioni online dirette dai servizi di intelligence russi che “diffondono molti tipi di disinformazione, incluso sui vaccini Pfizer e Moderna, nonché organizzazioni internazionali, conflitti militari, proteste e qualsiasi questione divisiva che possono sfruttare”, ha detto recentemente la portavoce di Biden, Jen Psaki. Aggiungendo che “combatteremo con ogni strumento che abbiamo”.
E proprio per evitare imbarazzanti “incidenti diplomatici”, da palazzo Chigi si sono affrettati a prendere le distanze dall’operazione e a far sapere che si tratta solamente di un’iniziativa privata. Con buona pace delle dichiarazioni di giubilo dei leghisti.
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