Sovranismo alimentare anche alla mensa di Montecitorio: in arrivo i menù regionali
Dopo Palazzo Chigi, la «sovranità alimentare» è destinata a sbarcare alla Camere, dove i deputati questori sono tentati dal rinnovare l’appalto per i ristoranti di Montecitorio valorizzando proprio il made in Italy. L’idea sarebbe quella di far ruotare le proposte regionali, una volta la Sicilia, poi la Campania, il Piemonte, e così via, fino a completare il tour gastronomico delle regioni italiane. Non per vezzo – dicono – ma per valorizzare la nostra filiera agro-alimentare: “Vogliamo alzare gli standard qualitativi delle materie prime proponendo una turnazione di menù regionali”, spiega il questore di FdI Paolo Trancassini, promotore della proposta.
Così si è pensato a fare una nuova gara partendo proprio dalle materie prime, come ha spiegato Paolo Trancassini, non solo deputato di FdI, ma soprattutto ristoratore con un locale a due passi da Montecitorio che ha alle oltre 500 anni di attività.
A dicembre, l’appalto di ristorazione della Camera scadrà e sarà bandito un appalto con criteri stringenti, promette il questore. La notizia correrà veloce, nelle prossime ore. E chissà se a quel punto Ignazio La Russa lascerà che i suoi senatori restino a bocca asciutta, privati di questo sfoggio di sovranità alimentare.
I malpensanti dicono che l’idea del made in Italy a tavola del deputato Trancassini in realtà sia un regalo al suo collega di partito e neo ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, immaginando per il ristorante di Montecitorio sfumature alimentari regionali che valorizzino il concetto di sovranità alimentare. Nel nuovo governo Meloni, infatti, il nuovo Mipaaf (ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali) diventa Masaf (ministero dell’agricoltura, sovranità alimentare e forestale).