Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 14:30
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

“Veniva spesso, sapeva cosa succedeva lì”: testimone della coop Karibu incastra Soumahoro

Immagine di copertina

Il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Italiana Aboubakar Soumahoro ha promesso di “essere il primo a lottare e scioperare” al fianco dei lavoratori delle cooperative di accoglienza gestite da sua suocera e sua moglie, al centro di un’indagine della Procura per presunti pagamenti mancati o effettuati in nero ai dipendenti e per maltrattamenti degli ospiti di cui si occupava. Mentre oggi il sindacalista è atteso per un incontro nel pomeriggio con i leader Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, che escludono una sua sospensione (“la magistratura indaga, la politica fa la politica”), al Corriere della Sera un operatore sociale della cooperativa Karibu, Youssef Kadmiri, lo incastra: “Lui veniva, lo vedevamo spesso. Portava da mangiare. Lui era a conoscenza di quello che accadeva lì dentro”. Soumahoro non è indagato nell’inchiesta della Guardia di Finanza, ma si è sempre detto estraneo alle dinamiche della cooperativa: in un’intervista a Repubblica sua moglie Liliane Murekatete e sua suocera Marie Therese Mukamitsindo – presidente di Karibu – hanno assicurato che lui non fosse al corrente di nulla e che si trattasse di un’indagine pretestuosa per “affossarlo”.

Kadmiri ha raccontato anche di essere stato pagato “due volte in due anni”, meno di quanto stabilito dagli accordi. “Ero operatore sociale – dice – traducevo i ragazzi che venivano dalla Libia, dall’Albania, dal Bangladesh, dal Marocco. Ma poi facevo anche manutenzione. Le guardia la notte. L’orario non era giusto. Tante volte ho chiesto il contratto, sempre scuse. E lo stipendio di 1000-1200 euro non arrivava. Dicevano ‘mi dispiace’. Ma io dovevo pagare l’affitto. Dopo 6 mesi ho avuto 3000 euro. Poi niente. Per un anno e mezzo. Poi solo altri 3000”. Marie Therese Mukamitsindo si è difesa accusando il governo di aver tardato nei versamenti alla sua cooperativa, motivo per cui non poteva pagare i dipendenti. Il testimone ha raccontato anche i presunti maltrattamenti sui minori che erano nella struttura: “Gli davano poco da mangiare e non gli davano il ‘poket money’ (la diaria di 35 euro che la legge assegna loro per le spese personali). Avevano sempre fame. Adesso sono in altre strutture, gli danno vestiti, li portano in ospedale se stanno male, hanno luce e acqua, non è come era lì. E tutti sapevano”.

Ti potrebbe interessare
Politica / Imane Khelif: "Meloni, Trump e Musk hanno sfregiato la mia immagine"
Musica / Gualtieri: "Invitare Tony Effe è stato un errore"
Politica / Campagna vaccinale anti-Covid, De Luca condannato a risarcire con 609mila euro la Regione Campania
Ti potrebbe interessare
Politica / Imane Khelif: "Meloni, Trump e Musk hanno sfregiato la mia immagine"
Musica / Gualtieri: "Invitare Tony Effe è stato un errore"
Politica / Campagna vaccinale anti-Covid, De Luca condannato a risarcire con 609mila euro la Regione Campania
Politica / Processo Open Arms, Matteo Salvini assolto perché il fatto non sussiste
Politica / Caso Open, prosciolti Renzi e gli altri 10 imputati. Il leader di Iv: “Nessuno chiederà scusa”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Politica / Il ministro della Difesa Guido Crosetto: “Dobbiamo aumentare le spese militari almeno fino al 2% del Pil”
Politica / Dago a TPI: “Tranquilli, prima o poi, i fasci arriveranno al pettine”
Economia / Ernesto Maria Ruffini lascia l'Agenzia delle Entrate
Politica / “Soldi dal Venezuela al M5S”, l’articolo era diffamatorio e Casaleggio Jr va risarcito: definitiva la sentenza della Corte d’Appello di Milano