Sondaggi europee 2019 17 maggio: boom di Farage al 35 per cento, i Tory crollano al quinto posto
Sondaggi europee 2019 17 maggio | Nigel Farage e il suo Brexit Party si preparano a stravincere le elezioni europee. L’ultimo sondaggio di YouGov dà Farage al 35 per cento, seguito dai LibDem al 19 per cento.
Solo terzi arrivano i laburisti di Jeremy Corbyn , mentre precipitano addirittura al quinto posto i conservatori, dati al 9 per cento. Lieve risalita nei sondaggi per i Verdi, che arrivano al quarto posto, superando il partito di Theresa May.
Sulle scarse performance dei laburisti e dei conservatori pesano la grande confusione in tema Brexit di conservatori e laburisti. È di oggi, 17 maggio, la notizia del fallimento dei negoziati tra laburisti e conservatori sul un compromesso parlamentare sulla Brexit.
Sondaggi europee 2019 17 maggio | I laburisti e i conservatori in calo pagano il caos Brexit
I negoziati sono andati avanti per sei settimane, ma si sono conclusi con un nulla di fatto. May è alla disperata ricerca di un sostegno al suo accordo di uscita del Regno Unito dalla Ue, già bocciato 3 volte, ma al momento non ci sono scenari positivi.
“Non siamo stati in grado di superare il fatto che non c’è una posizione comune nel Labour fra chi vuole attuare la Brexit e chi vuole tenere un secondo referendum che potrebbe rovesciarla”, ha detto May, accusando i laburisti di essere divisi.
Europee 2019 17 maggio | La posizione dei laburisti
Il partito laburista britannico non esclude la possibilità di appoggiare un secondo referendum sulla Brexit, dopo il fallimento dei negoziati con il governo Tory di Theresa May su un accordo di compromesso, ma non come rivincita rispetto al 2016, bensì solo come ultima chance per evitare un eventuale rischio di uscita senz’accordo (no deal) dall’Ue.
Lo ha detto Jeremy Corbyn in un discorso a Londra. “Il governo non ha cambiato fondamentalmente la sua visione”, ha spiegato il leader laburista.
Intanto, si è verificato un calo immediato della sterlina alla notizia della chiusura infruttuosa del negoziato fra il governo Tory di Theresa May e l’opposizione laburista di Jeremy Corbyn. La moneta britannica ha avuto un immediato contraccolpo negativo rispetto al dollaro e all’euro, calando in particolare di uno 0,3 percento, ai minimi da gennaio, rispetto alla valuta Usa.