Sondaggi clandestini: il curioso fenomeno dell’aggiramento del silenzio elettorale
Sondaggi clandestini europee 2019 | È iniziato il silenzio elettorale, e il pensiero torna al curioso fenomeno dei sondaggi clandestini.
Ma cosa sono? E perché negli ultimi giorni prima di una competizione elettorale spopolano? Si tratta di un fenomeno vecchio, che ha lo scopo di aggirare la legge che vieta la pubblicazione di sondaggi 15 giorni prima del voto.
Nel caso delle Europee 2019, che ti tengono il prossimo 26 maggio, dal 10 maggio è vietato fare e pubblicare sondaggi sull’orientamento di voto degli elettori.
A questo link potete trovare comunque tutti gli i sondaggi pubblicati prima del silenzio elettorale, mentre qui una utile guida agli scenari che si potrebbero aprire all’indomani delle elezioni.
coLa legge che regola il silenzio elettorale in Italia è la 28 del 2000, la legga sulla “par condicio”.
Si tratta di un unicum in Europa, dove non esiste nulla di simile. Alle elezioni Europee questo stride ancora di più, dal momento che si tratta di un appuntamento elettorale comune a 28 paesi, ma l’Italia è l’unica ad avere tali norme.
In Italia negli ultimi giorni gli unici sondaggi che sono stati pubblicati riguardano la politica interna di altri stati membri, come ad esempio quello sull’exploit di Brexit Party di Nigel Farage, dato al 34 per cento nel Regno Unito.
Sondaggi clandestini | Corse di cavalli, conclave e temperature meteo
Quest’anno, da differenza degli altri anni però non si ha traccia dei fantasiosi modi per aggirare il divieto.
In passato i sondaggi venivano mascherati da “corse clandestine di cavalli”, o “conclave” o “concistoro”. O ancora “temperature”. Un modo per parlare di sondaggi, non parlando di sondaggi.
E così, il consenso di questo o quel partito assume il nome in codice di “voti dei cardinale” e i leader politici vengono camuffati da cavalli o fantini.
In passato, ad esempio, il nome del noto sondaggista Nando Pagnoncelli è stato storpiato in Lando Pallio Uccello o simili.
Nella nota del 10 maggio 2019, l’Agcom, l’Autorità garante per le comunicazioni ha esplicitamente inserito i sondaggi clandestini: “l’Agcom richiama dunque tutti i soggetti obbligati al più rigoroso rispetto di tale divieto riservandosi di intervenire severamente ai sensi di legge anche riguardo a simulazioni che hanno l’obiettivo esplicito di aggirare le norme facendo riferimento a gare o altre competizioni di fantasia, in contesti informativi, spesso ripresi poi da quotidiani e notiziari radiotelevisivi, dai quali non è nemmeno possibile verificare l’attendibilità statistica del dato parzialmente o integralmente riportato”, si legge.
Gli istituti di ricerca comunque nei 15 giorni di silenzio elettorale continuano a fare sondaggi a uso interno dei partiti, ma non li possono pubblicare.
In un momento delicato come quello attuale, in cui i due partiti di maggioranza aspettano con ansia i risultati del voto per ristabilire gli equilibri interni, i sondaggi sono più desiderati che mai. Ma la legge non lo consente.