Toninelli su Siri: “Giuste le parole di Conte, deve fare un passo indietro”
Siri Toninelli
Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli è intervenuto sul caso Armando Siri, il sottosegretario della Lega indagato per corruzione.
“Non è una vittoria né un sconfitta di alcuno – ha detto Toninelli – Non si può gioire quando un membro del governo viene giustamente invitato a dimettersi, e dico giustamente perché mi spiace per lui e la sua famiglia, ma vanno tutelate le istituzioni e l’immagine del governo del cambiamento che ha bisogno della fiducia e del consenso degli italiani che la politica aveva perso”.
Toninelli ha fatto riferimento alle parole del premier Giuseppe Conte, che nella serata di giovedì 2 maggio ha dichiarato: “Mi assumo la responsabilità politica di chiedere nel prossimo consiglio dei ministri di mettere all’ordine del giorno la revoca delle deleghe al sottosegretario Armando Siri”.
Il ministro dei Trasporti ha commentato: “Speriamo non serva un cdm per votare, spero lui faccia un passo indietro, ha capito bene le parole di Conte”.
Commentando le tensioni alimentate dal caso Siri nella maggioranza di governo, Toninelli ha spiegato: “Sono convinto che Salvini capisca perfettamente che il futuro di questo governo, che sta andando bene, necessita di questi passaggi. È un passaggio fondamentale che è giusto aver fatto”.
Il riferimento di Toninelli è alle ricostruzioni secondo le quali Matteo Salvini avrebbe visto nelle parole di Conte la volontà di aprire la crisi di governo.
“Abbiamo realizzato poco meno della metà del programma in meno di un anno. Vogliamo completare questo, altri argomenti non ci interessano”, ha concluso Toninelli.
La caso Siri sta spaccando la maggioranza da settimane. Il M5s ne chiede con forza le dimissioni, mentre la Lega lo difende a spada tratta e non sembra intenzionata a cedere.
Sulla vicenda sono arrivate anche le dichiarazioni del capogruppo alla Camera dei Cinque Stelle Francesco D’Uva in un’intervista al Corriere della Sera.
“Quella di Conte è una soluzione di buon senso. Non è né una nostra vittoria – ha spiegato D’Uva -, né una sconfitta della Lega, è la vittoria degli italiani”.
“Non mi interessa – ha aggiunto il capogruppo pentastellato- dire colpevole o non colpevole. La giustizia farà il suo corso, ma c’è una responsabilità politica evidente e quindi è normale che faccia un passo indietro. Non è detto che Siri non decida di dimettersi anche prima del consiglio dei ministri”.