Caso Siri, il figlio dell’imprenditore Arata assunto a Palazzo Chigi da Giorgetti
Le indagini sul caso di Armando Siri, il sottosegretario leghista ai Trasporti indagato per corruzione, si arricchisce di un nuovo dettaglio. Che rappresenta un’ulteriore prova del legame preesistente tra il partito di Matteo Salvini e Paolo Arata, imprenditore ed ex parlamentare di Forza Italia indagato per concorso di corruzione nella stessa inchiesta che riguarda Siri.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il figlio di Arata, Federico, è stato assunto a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Giancarlo Giorgetti.
Il figlio di Arata, architetto, ha firmato un contratto di consulenza con il Dipartimento programmazione economica.
Secondo le accuse dei pm, Siri avrebbe ricevuto una mazzetta da 30mila euro per inserire una specifica norma nel Def 2018, su pressione proprio di Paolo Arata, responsabile del programma della Lega sull’Ambiente.
Fin dal primo momento, però, Siri ha respinto ogni accusa: “Io non so nulla”, ha dichiarato. “Ho presentato un emendamento che mi ha chiesto una filiera di piccoli produttori che mi dicevano di essere in difficoltà. Io non ho fatto altro che portarlo negli uffici, li è finito il mio ruolo”, ha continuato il sottosegretario ai Trasporti, che ha anche sottolineato di non aver “mai preso un centesimo”.
Nei confronti di Paolo Arata, tra l’altro, la Dia di Palermo sta indagando da molto tempo, a causa dei suoi presunti rapporti con Vito Nicastri, imprenditore considerato vicino all’entourage del superlatitante mafioso Matteo Messina Denaro.
Così, le indagini avrebbero scoperchiato quelli che sono i rapporti tra Arata e la politica nazionale. Il ruolo appena ottenuto dal figlio e affidatogli da Giorgetti sembrerebbe dimostrare il legame tra la Lega e l’imprenditore.
“La domanda che, per una questione di opportunità politica, ci poniamo, è se Salvini fosse a conoscenza di tutto questo”, ha scritto il Movimento Cinque Stelle in una nota. “Ci auguriamo e confidiamo che il leader della Lega sappia fornire quanto prima elementi utili a chiarire ogni aspetto. Non solo al M5S, con cui condivide un impegno attraverso il contratto di governo, ma anche ai cittadini”, conclude il messaggio.
La Lega però ha subito risposto agli alleati di governo, difendendo la posizione di Federico Arata: “Parlamentari e ministri della Lega – si legge in una nota – continuano a lavorare anche in questi giorni di festa. Non rispondono a polemiche e insulti che si sgonfieranno nell’arco di qualche ora. Federico Arata è persona preparata”.