Caso Siri: Conte: “Confido di incontrarlo domani”, Di Maio: “Non può restare lì”
Il caso Siri continua a spaccare la maggioranza di governo. Il premier Conte, che sta facendo rientro in Italia dal suo viaggio a Pechino, ha annunciato di voler vedere il sottosegretario Armando Siri già domani, 29 aprile, ma Palazzo Chigi frena: “L’incontro slitterà”.
Il premier Conte ha già detto che se sarà necessario costringerà alle dimissioni il sottosegretario leghista indagato per corruzione. Il premier però farà rientro in Italia domenica notte e martedì ripartirà in direzione Tunisia, è quindi difficile che riesca a incontrare Siri già lunedì.
Intanto la polemica non si placa e il vicepremier Di Maio, che da subito aveva chiesto le dimissioni del sottosegretario leghista, ha ribadito: “Il tema non è Siri, ma la percezione delle istituzioni, lo dico con amicizia alla Lega, non possiamo pensare che resti al suo posto”.
L’altro vicepremier però è convinto che il caso Siri non possa minacciare la sopravvivenza del governo.
Dello stesso avviso è anche il premier Conte: “In tutti i miei viaggi mi viene spesso sottolineato che ciò che è importante per il bene dell’Italia è la stabilità di governo. Io e i miei vicepremier ne siamo assolutamente consapevoli e lavoriamo tutti e tre per questo”.