Di Maio su Salvini: “Ogni volta devo fare un accordo con quell’altro”. La risposta del leghista: “Mi chiamo Matteo”
Il ministro dell'Interno ha replicato allo sfogo catturato in un audio del collega del Movimento 5 Stelle
Sfogo di Di Maio su Salvini. La risposta del leghista non si è fatta attendere
Non si è fatta attendere la risposta di Salvini allo sfogo di Di Maio, catturato in un audio registrato durante un incontro del vicepremier pentastellato con i militanti del Movimento, avvenuto a Cosenza nella giornata di domenica 28 luglio.
“Ogni volta devo fare un accordo con quell’altro (riferito a Salvini)” si sente dire dal capo politico del M5S, che poi aggiunge: “A volte dobbiamo subire l’atteggiamento della Lega che è insopportabile”.
Un’affermazione non gradita da Salvini la cui risposta allo sfogo di Di Maio sarebbe stata, secondo fonti vicine al ministro dell’Interno: “Quell’altro? Mah… Posso non stare simpatico ma ho un nome, mi chiamo Matteo”.
Successivamente, lo staff di Di Maio in una nota ha precisato: “Si fatica a comprendere lo stupore riguardo alle parole pronunciate dal vicepresidente Di Maio nel corso dell’assemblea a Cosenza con gli attivisti M5S. Il vicepresidente non ha infatti mai esitato a sottolineare alcuni aspetti politici, anche pubblicamente. È una persona schietta e sincera. Nella fattispecie, si è solo concesso un linguaggio più colloquiale e diretto in virtù della circostanza”.
Aldilà dell’audio, pubblicato sul sito LaCnews, permangono le tensioni all’interno della maggioranza.
In particolar modo è ancora la Tav a essere al centro della disputa tra le due forze di governo.
Nonostante l’opinione favorevole del premier Conte, infatti, il Movimento 5 Stelle resta contrario.
“Il M5S è sempre stato contrario a un’opera politicamente inutile e dal punto di vista ambientale dannosa. Una bidonata con costi enormemente superiori ai benefici. Chi ha cambiato idea è la Lega e Salvini” ha dichiarato il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli in un’intervista.
Stesso concetto ribadito da Di Maio che poi ha aggiunto: “La Lega era no Tav. Oggi da sola non ha i numeri per fare passare la Tav: dovrà usare i voti del Pd, ma se userà i voti del Pd per fare un favore a Macron dovrà spiegarlo ai suoi elettori”.