L’allarme dei Servizi segreti: “Rischio aumento razzismo per le elezioni europee”
Il 28 febbraio 2019 i Servizi segreti italiani hanno presentato una Relazione al Parlamento sui pericoli che l’Italia corre in questo momento storico.
Uno dei punti sui cui il report si sofferma con particolare attenzione è l’aumento dei sentimenti di razzismo e xenofobia in Italia, alimentati dall’estrema destra, e che potrebbero rappresentare un pericolo per le prossime elezioni europee.
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Il pericolo per le europee
“L’ultradestra si è caratterizzata per una pronunciata vitalità, riproponendo le sue consolidate linee di tendenza: competizioni ‘egemoniche’, interesse ad accreditarsi sulla scena politica mantenendo uno stretto ancoraggio alla base, propensione ad intensificare le relazioni con omologhe formazioni estere”.
Le formazioni, continuano ancora i Servizi segreti italiani, “hanno fatto leva su iniziative propagandistiche e di protesta, soprattutto in talune periferie urbane, centrate sull’opposizione alle politiche migratorie, nell’ambito di una più ampia mobilitazione su tematiche sociali di forte presa (sicurezza, lavoro, casa, pressione fiscale)”.
“Tale attivismo potrebbe aver concorso ad ispirare taluni episodi di stampo squadrista, oltre che gesti di natura emulativa, e potrebbe conoscere un inasprimento con l’approssimarsi dell’appuntamento elettorale europeo”.
Aumento scontri antifascismo-estrema destra
“La mai sopita ostilità tra estremismi di opposta matrice” secondi i Servizi rischia di sfociare in scontro aperto.
“L’accentuata propensione allo scontro rischia di aggravare la conflittualità tra i due fronti”, si legge ancora nella relazione, “con una possibile intensificazione di provocazioni, aggressioni e reazioni in grado di generare criticità sul piano dell’ordine pubblico”. L’accento dei Servizi segreti viene posto soprattutto sugli anarco-insurrezionalisti che restano “l’espressione più insidiosa” dei movimenti estremisti.
I migranti
Il report dei Servizi segreti italiani si concentra anche sul tema dei migranti, evidenziando che il drastico calo degli sbarchi è stato possibile grazie alla “rafforzata capacità della Guardia Costiera libica” e alla “drastica riduzione delle navi delle Ong” davanti alle coste nordafricane.
Gli esperti però hanno sottolineato che resta il problema degli sbarchi “occulti” ossia quei viaggi effettuati con mezzi veloci e che difficilmente vengono intercettati. In questo modo si cerca di evitare di incorrere nei controlli al momento dello sbarco, il che aumenta il rischio che in Italia arrivino persone collegate al terrorismo e che non vengono identificate.
Infiltrazioni nel sistema di accoglienza
Il rapporto ha fatto emergere le infiltrazioni e i tentativi di ingerenza nel sistema di accoglienza da parte di soggetti vicini alle organizzazioni criminali italiane.
A interessare la criminalità sono i finanziamenti pubblici legati al servizio di accoglienza.
L’aumento dei cyber attacchi
Nel 2018 il numero dei cyber attacchi è più che quintuplicato rispetto all’anno precedente, secondo quanto emerge dal rapporto dei Servizi segreti.
La maggior parte degli attacchi è stato condotto contro i sistemi informatici di pubbliche amministrazioni centrali e locali, nello specifico contro reti ministeriali e contro infrastrutture di enti locali.
Ma gli attacchi hanno interessato anche risorse web e social media delle principali forze politiche nazionali, in particolare poco prima delle elezioni del 4 marzo.
Non sono mancati i cyber-attack contro i privati, che sono più che triplicati rispetto al 2017: principali obiettivi sono stati i settori delle telecomunicazioni (6%) e dei trasporti (6%), gli operatori del settore energetico (11%) e i loro fornitori.