Senato, nasce il gruppo Maie-Italia23 a sostegno di Conte: cos’è e chi ne fa parte
Al Senato nasce il gruppo Maie-Italia23: “Il nostro riferimento è Conte”
Al Senato, dove il premier Giuseppe Conte martedì andrà a cercare i numeri (quindi i “costruttori”) per proseguire a governare senza Italia Viva, è nato il gruppo Maie-Italia23. Lo ha annunciato il senatore Ricardo Merlo, sottosegretario agli Esteri e presidente Maie (Movimento Associativo Italiani all’Estero), che già vota con la maggioranza. “È uno spazio politico che ha come punto di riferimento Giuseppe Conte”, spiega Merlo. Ma cos’è il gruppo Maie-Italia23? E chi ne fa parte? Sta forse nascendo il partito di Conte?
Cos’è il gruppo Maie-Italia23 nato oggi in Senato
“Sarà un gruppo di sostegno al premier Conte e apprezzamento per il lavoro che ha fatto finora”, spiega il senatore Merlo in un’intervista all’HuffPost. Il gruppo è nato oggi, venerdì 15 gennaio. Dunque il gruppo Maie, componente del gruppo Misto, a Palazzo Madama ha cambiato denominazione: ‘Non cerchiamo responsabili – ha precisato Merlo – ma costruttori, a cui l’unica cosa che offriamo è una prospettiva politica per il futuro, per poter costruire un percorso di rinascita e resilienza, nell’interesse dell’Italia, soprattutto in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo, tra la crisi sanitaria che continua a mordere e quella economica che ha messo in ginocchio imprese, attività commerciali e famiglie. Facciamo questo alla luce del sole, con trasparenza” spiega ancora il sottosegretario alla Farnesina.
Gruppo Maie-Italia23, ecco chi ne fa parte
Al momento dentro il gruppo Maie-Italia23 ci sono 4 senatori: Ricardo Merlo, Saverio De Bonis, Raffaele Fantetti e Adriano Cario. Più tre deputati. Che però fanno già parte della maggioranza. “Ma facciamo un appello pubblico e trasparente rivolto a tutti. Invitiamo a far parte del gruppo tutti i colleghi senatori interessati a costruire e a lavorare da qui alla fine della legislatura per il bene del Paese e degli italiani’, dice Merlo, presidente Maie. “Il nostro obiettivo è dare stabilità all’Italia e credo che saremo in tanti. Siamo ottimisti”, aggiunge nell’intervista all’HuffPost.
Crisi di governo, a che punto siamo
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ieri pomeriggio è salito al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Anziché dimettersi il premier ha ribadito la volontà di cercare in Parlamento i numeri per proseguire a governare senza Italia viva. Mattarella gli ha chiesto di farlo in tempi brevi. E Conte già lunedì 18 gennaio chiederà la fiducia alla Camera, il giorno dopo, martedì 19 gennaio, al Senato, scommettendo sui “costruttori“, parlamentari disposti a dargli il proprio sostegno. Pd e Movimento 5 Stelle giudicano Matteo Renzi ormai “inaffidabile“. Adesso si tratta di rimpiazzare i voti dei renziani, specie al Senato. Ottenere la fiducia alla Camera, al contrario, non è un problema perché con o senza i voti di Renzi i numeri per una maggioranza ci sono. A Palazzo Madama, invece, le cose si complicano. Per ora si è dimostrato sensibile all’appello il senatore socialista Riccardo Nencini. Ma dove potrebbero arrivare i “costruttori” (i nuovi “responsabili”?). Secondo i calcoli della maggioranza, almeno 5 o 6 senatori di Italia Viva potrebbe decidere di abbandonare Renzi per “rientrare” nella maggioranza. Nel gruppo misto vi sono anche altri 13 senatori che non appoggiano il governo tra ex 5 Stelle e Cambiamo: da qui l’esecutivo conta di riuscire a reclutarne almeno altri 3 o 4. Alcuni senatori potrebbero arrivare da Forza Italia, mentre un discorso a parte meritano i 6 senatori a vita, 3 dei quali solitamente votano a favore del governo. La maggioranza, quindi, viaggia sul filo di lana, ma da qui a martedì, giorno in cui si voterà la fiducia in Senato, tutto potrebbe ancora accadere.