Scompaiono i virologi, svanisce la pandemia. In campagna elettorale non c’è traccia del Covid
Il Covid sembra non esserci più. In campagna elettorale non c’è (quasi) traccia della pandemia, eppure ogni giorno continuano a morire dalle cento persone in su. Per un totale di migliaia di morti ogni mese. Anche i virologi hanno chiuso le porte alla politica, da Roberto Burioni ad Andrea Crisanti. Soltanto Matteo Bassetti si era reso disponibile a un ruolo da tecnico, quindi da ministro della Salute. Negativa la risposta di Fratelli d’Italia: “Le nostre posizioni in tema di gestione del Covid distano anni luce dalle sue riteniamo che un eventuale nostro titolare del Ministero dovrà operare nella sobrietà e lontano dalla spettacolarizzazione e da ogni ambiguità. Questo perché il nostro obiettivo sarà tutelare la salute degli italiani senza scadere in manie di controllo e di protagonismo che hanno caratterizzato la precedente gestione della pandemia”, ha detto il responsabile del dipartimento Sanità, Marcello Gemmato.
Gli unici a parlare ancora di Covid – e green pass – potrebbero essere proprio negazionisti e no vax. Italexit di Gianluigi Paragone, al 2% nei sondaggi, potrebbe superare la soglia di sbarramento. Tra i candidati ci sono il leader dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer, e la vicequestore no vax Nunzia Schilirò.
Per gli italiani la pandemia è al quinto posto in ordine di priorità (secondo un sondaggio di Youtrend) e non è più un problema da affrontare urgentemente. Ritiene sia così soltanto il 2% dei cittadini, secondo le interviste effettuate da Demos & Pi. Eppure soltanto ieri si sono registrati oltre 28mila casi con un tasso di positività al 15,03%. Se si sceglie di non parlare del Covid – in campagna elettorale così come nella vita di tutti i giorni – è come se la pandemia non esistesse. Mentre l’incidenza dei casi potrebbe tornare a crescere nell’indifferenza di tutti, candidati ed elettori.