Savoini replica all’audio di Buzzfeed sui soldi di Mosca alla Lega: “Non riconosco le mie parole, è una trappola contro Salvini”
Savoini replica audio fondi Russia | Gianluca Savoini, il leghista e capo dell’associazione Lombardia-Russia accusato di chiedere soldi al Cremlino per contro del partito di Salvini, parla dopo le rivelazioni di BuzzFeed.
“Mistificazione, inganno, falsità, mascalzonata, ecco cos’è”, dice Savoini in un’intervista al quotidiano La Repubblica. Secondo il leghista, l’audio che proverebbe la richiesta di denaro alla Russia, può essere stato manomesso, tagliato e la sua voce alterata. E soprattutto, secondo Savoini, non c’è nessuna prova di un versamento su un conto corrente. “Non c’è niente perché non c’è mai stata neanche l’intenzione di fare niente del genere”, ha detto.
Secondo l’audio di Buzzfeed, l’accordo riguardava circa 65 milioni di dollari provenienti dal commercio di petrolio russo, da dare alla Lega di Salvini e alla sua campagna elettorale per le Europee 2019.
La registrazione rivela i termini dell’accordo fra le due parti. Sia Italia che Russia erano infatti disposte a nascondere il fatto che il vero beneficiario dell’accordo sarebbe stato il partito di Salvini: una violazione della legge elettorale italiana, che proibisce ai partiti politici di accettare grandi donazioni straniere
“Le pare poi che io, se fosse, ne parlerei nella hall di un grande albergo, in un luogo pubblico? Non prendiamoci per i fondelli su. Lo avrà fatto qualcuno e lo avrà passato ai giornalisti, poi non mi riconosco nella voce né nei discorsi che faccio, ci sono un sacco di rumori; e comunque io ero lì che bevevo un caffè insieme ad altra gente, c’erano dieci-quindici persone, non so neanche bene di cosa parlassero”, dice Savoini a Matteo Pucciarelli, su Repubblica.
E subito Savoini si lancia a proteggere Salvini: “Se serve un colpevole allora mi offro, anche se non ho fatto nulla. Salvini in questa vicenda non c’entra niente, non sa niente, ero io lì e non lui, se la prendessero con me”.
Secondo Savoini non si tratta, né più né meno, che di una trappola. “Per rompere le scatole a Salvini. Qualcuno che viene da te, ti fa domande, parla e poi passa tutto a dei giornalisti”, dice il leghista.
E avanza anche un’ipotesi che grida al complotto: “Guarda caso, arriva Putin in Italia ed ecco qua…”.
Alcuni link utili per conoscere la vicenda: