Le sardine lanciano il nuovo programma dopo la riunione nazionale. “Noi un partito? Troppo presto per dirlo”
Il movimento nato un mese fa a Bologna ha annunciato su Facebook le novità per il futuro delle sardine
A poche ore dalla conclusione della prima riunione nazionale del movimento delle sardine, lo staff precisa in un post Facebook i contenuti dell’incontro e il programma d’iniziative che saranno organizzate a partire dal mese di gennaio.
“Il nostro prossimo passo è tornare sui territori. Con iniziative che saranno realizzate in tutte le regioni d’Italia, liberando la creatività, valorizzando l’arte, favorendo l’interazione fisica fra i corpi”, annunciano le sardine nel post condiviso sulla Pagina 6.000 sardine.
“Decine di iniziative a partire dal mese di gennaio, dopo che si saranno concluse le attività nelle piazze già in calendario. Sarà dedicata una particolare attenzione alle prossime elezioni in Calabria e, soprattutto, in Emilia Romagna, dove è nato il fenomeno sociale delle Sardine”.
“Nel corso della mattinata di oggi, i referenti delle sardine italiane si sono ritrovati e confrontati per definire i prossimi passi. Due ore di discussione divisi in gruppi a seconda delle regioni di provenienza, con l’obiettivo di definire le prossime iniziative che saranno sviluppate sui territori”, scrivono le sardine, e elencano tutte le nuove iniziative in programma in Italia e non solo.
“Sardina amplifica sardina”, che sarà organizzato nel Lazio, per raccogliere i bisogni dei territori attraverso sardine che saranno raccolte in un’unica rete simbolica.
“Tutti sullo stresso treno”, un treno di sardine che attraverserà la Liguria fino alla Francia.
“Staffetta delle sardine”, che sarà realizzata in Sicilia per raggiungere anche le zone con situazioni critiche e complesse.
“Oggi per queste nuove iniziative si sono gettate le basi, che saranno poi sviluppate nelle prossime settimane e presentate nel dettaglio”, precisano i circa 150 organizzatori che si sono riuniti oggi allo Spin Time Labs, una sorta di centro sociale a due passi dalla piazza di San Giovanni, a Roma, dove sabato 14 oltre 35mila sardine si sono radunate al grido “Roma non si Lega”.
“Un denominatore comune emerso da tutte le proposte è l’attenzione alle zone periferiche, alle piccole città e alle località di provincia. Uno degli obiettivi delle Sardine fino a fine gennaio sarà raggiungere il più possibile territori che, spesso perché in difficoltà, si sono rivelati più vulnerabili ai toni populisti. Lo stesso accadrà in Emilia Romagna, con iniziative ad hoc che saranno organizzate sia nella “bassa”, sia nelle zone collinari e montane”, recita il comunicato.
“Nessuna discussione, invece, su temi politici specifici, che per definizione sono complessi e non possono essere affrontati in una mattinata in modo adeguato. Negli ultimi 30 giorni le sardine hanno scatenato una straordinaria energia, occorrerà molta pazienza per dare anche un’identità politica a questo fenomeno. È la stessa pazienza che chiediamo al mondo dei media. Capiamo l’urgenza di avere risposte ma ribadiamo che queste, invece, possono maturare solo con il tempo, e con la costruzione di un percorso condiviso che continuerà a rafforzarsi nelle prossime settimane”, chiariscono le sardine, e concludono:
“Ciò che è certo è che le sardine si sono riunite per combattere tutte le forme di comunicazione politica aggressive, che strizzano l’occhio alla violenza, verbale o fisica, online o offline”.
Infine lo staff del movimento ha ribadito i sei punti programmatici annunciati da Mattia Santori al termine della manifestazione di San Giovanni.
1. Pretendiamo che chi è stato eletto vada nelle sedi istituzionali a fare politica invece che fare campagna elettorale permanente”.
2. Pretendiamo che chiunque ricopra la carica di ministro comunichi solamente su canali istituzionali”.
3. Pretendiamo trasparenza nell’uso che la politica fa dei social network.
4. Pretendiamo che il mondo dell’informazione protegga, difenda e si avvicini il più possibile alla verità.
5. Pretendiamo che la violenza, in ogni sua forma, venga esclusa dai toni e dai contenuti della politica.
6. Chiediamo alla politica di rivedere il concetto di sicurezza, e per questo di abrogare i decreti sicurezza attualmente vigenti. C’è bisogno di leggi che non mettano al centro la paura, ma il desiderio di costruire una società inclusiva, che vedano la diversità come ricchezza e non come minaccia.
“Le sardine nelle istituzioni ci credono, e si augurano che con il loro contributo di cittadini la politica possa migliorarsi. Politica è partecipazione. La giornata di oggi è stata partecipazione. La giornata di oggi è stata politica”, dichiarava ieri Santori sul palco della piazza.