Le sardine invadono Palermo, in 4mila in piazza: “Populisti, la festa è finita”
Le sardine invadono Palermo, in 4mila in piazza: “Populisti, la festa è finita”
Anche Palermo “non si Lega” e scende in piazza: oggi, venerdì 23 novembre 2019, il capoluogo siciliano si è trasformato nell’ennesima roccaforte del movimento spontaneo di protesta delle sardine. Una piazza Verdi gremita di gente, almeno 4mila persone (anche se gli organizzatori parlano di una partecipazione maggiore, fino a 10mila persone) pronte a manifestare al grido di “Populisti, la festa è finita”.
Davanti al teatro Massimo si sono ritrovati tantissimi palermitani. Giovani, ma non solo. In mezzo al corteo c’erano lavoratori, pensionati e studenti. Uomini e donne. Il messaggio, scritto su cartelloni e striscioni, è giunto ancora una volta chiarissimo ai palazzi del potere e a quei partiti che negli ultimi anni hanno fatto dell’aggressività e dell’intolleranza il loro cavallo di battaglia.
“Avete rovesciato odio e bugie, mescolando verità e menzogne – ha urlato Chiara Puccio, una delle “sardine” in piazza – ma ora la corda, troppo tesa, si è spezzata. Non c’è bisogno che venite a liberarci. Siamo noi a doverci liberare della vostra presenza ossessiva”.
“Noi reclamiamo la politica del confronto vero e dei valori. E siamo qui – ha ribadito poco dopo Leandro Spilla, un altro degli organizzatori – per dire che consideriamo la diversità una ricchezza. Finora c’è stata una narrazione aggressiva. Invece abbiamo bisogno di una politica che sappia prima di tutto ascoltare le ragioni degli altri”.
Nella folla erano presenti anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e il suo vice Fabio Giambrone. L’amministrazione comunale, del resto, aveva annunciato la propria adesione alla manifestazione. In piazza però non ci sono stati partiti o bandiere. Solo tantissime sardine: di gomma, disegnate sui cartelloni, appese al collo. “Siamo tanti, siamo più forti di loro”, gridavano alcune persone.
L’invito dei manifestanti a tutti i presenti è stato di cercare di staccarsi da quei luoghi virtuali in cui, negli ultimi anni, la violenza e l’intolleranza hanno giocato da padroni assoluti. “Usciamo dai social, ritroviamoci nelle piazze”. Sui tantissimi cartelloni svettava un altro slogan: “Palermo non abbocca”. E alla fine, non poteva mancare “Bella ciao”, intonato dalla folla anche senza musica. Un messaggio chiarissimo.