Sardine a Milano, l’organizzatore a TPI: “Qualcuno ha tentato di sabotarci”
"Qualcuno ha tentato di boicottarci aprendo un evento falso sfruttando il nome dei ragazzi delle sardine per chiedere dei fondi per Venezia non si sa bene come. Truffatori? Probabile"
Nate per contrastare la violenza comunicativa di Matteo Salvini e manifestare insofferenza verso una classe politica demagogica e e che vive di sola propaganda, le sardine bolognesi contro i populismi nel giro di pochissimi giorni hanno raccolto ampio consenso e dall’Emilia-Romagna hanno esportato il modello della pacifica protesta in piazza in tutta Italia. Da Milano a Torino, passando per Roma, Palermo, Perugia e Sorrento, in tutto il territorio nazionale si moltiplicano i flash mob di protesta contro il populismo delle “sardine”.
Le “sardine” sono nate poco più di una settimana fa da un’idea di Andrea, Giulia, Mattia, Roberto, quattro trentenni bolognesi che con un tam tam social sono riusciti, senza bandiere di partito, a portare in piazza Maggiore a Bologna circa 15.000 persone a manifestare contro Salvini in occasione dell’evento di lancio della campagna elettorale regionale che vede Lucia Borgonzoni candidata presidente per la Lega.
Nel giro di pochissimi giorni, il movimento delle sardine ha preso piede e coinvolto decine di migliaia di cittadini di ogni estrazione sociale in tutta Italia. Per il prossimo primo dicembre a Milano è prevista una delle manifestazioni che per numeri si preannunciano tra le più corpose: “Le sardine a passo Duomo”.
“Sono passati sette mesi dal banchetto a base di rabbia e sovranismo allestito da Salvini a Milano assieme ai suoi convitati Le Pen e Wilders. I rosari e le strumentalizzazioni a sfondo religioso hanno lasciato un solco sulla nostra città”, si legge nella descrizione dell’evento Facebook che ha immediatamente raccolto l’adesione di migliaia di persone.
“Le sardine meneghine sono pronte a colmarlo! Invadere la capitale dell’innovazione di colori e inventiva per lanciare il messaggio che la politica deve passare dalle idee, la libertà e le relazioni umane. Riprendiamoci il diritto di guardare l’altro con un sorriso e non con la paura. Lasciate a casa ogni rancore e ogni insulto o violenza. Rimarrà solo il rumore delle onde”.
Ma come sono arrivate a Milano le Sardine e che cosa vuole esprimere la piazza di Milano? “Noi come Rete Italiana Antifascista abbiamo voluto subito aderire alle sardine e collaboriamo attivamente con i quattro fondatori, supportando tutte le loro azioni e le istanze perché ci crediamo e tantissimi si stanno avvicinando alle sardine per questo motivo”, racconta a TPI Fabio Cavallo di Rete Italiana Antifascista, tra i coordinatori del flash mob di Milano.
“Abbiamo registrato tantissime adesioni nel giro di pochissimi giorni, una risposta davvero stupenda. In tutta Italia ci sono migliaia di ragazzi desiderosi di dare supporto o che si stanno avvicinando alle Sardine. Su Milano stiamo coordinando l’organizzazione del flash mob in circa 15-20 persone ma moltissimi vogliono dare una mano”.
“Abbiamo deciso di organizzare il flash mob anche a Milano per dare una dimostrazione non di cattiveria, non di forza, ma di sostanza. Siamo stanchi di tutto questo odio, di questi messaggi lanciati da Matteo Salvini, di tutto questo modo di interagire sui social mettendo alla gogna le persone o pompando casi che non esistono, come ad esempio è successo per Bibbiano”, prosegue l’attivista.
“La montatura a cui abbiamo assistito è gravissima, nonostante ci siano delle indagini della magistratura per settimane i populisti hanno diffuso fake news di ogni genere”.
“Troviamo assurdo, per esempio, che un ex ministro dell’Interno e senatore della Repubblica Italiana metta sulla sua pagina Facebook la foto di un gatto che i mangia le Sardine scatenando insulti di ogni genere, ma che modo di comunicare è? Tra l’altro Mattia (Santori, uno dei quattro fondatori, ndr) è stato anche minacciato, ha ricevuto insulti e minacce di ogni tipo”.
A Milano l’idea del flash mob è partita praticamente nello stesso periodo dai moderatori di due pagine pro-sardine nate nel milanese che successivamente si sono riunite in un unico gruppo e ora stanno lavorando insieme all’organizzazione dell’evento. “Per evitare problemi, le tante pagine cittadine che sono state aperte verranno chiuse e ‘passate’ alla pagine nazionale delle sardine, in modo da avere un unico riferimento ed evitare che qualcuno aprendo una pagina fake sui social possa strumentalizzare il movimento oppure creare confusione”.
Infatti, nonostante il flash mob milanese sia stato accolto con molto entusiasmo dalla cittadinanza, non è mancato qualche problema: “Qualcuno ha tentato di boicottarci aprendo un evento falso sfruttando il nome dei ragazzi delle sardine per chiedere dei fondi per Venezia non si sa bene come. Saranno dei truffatori? Probabile, non sappiamo, però questa circostanza ha rischiato di creare parecchia confusione. Tutti noi, da Milano a Palermo, siamo coordinati dai quattro fondatori, siamo seguiti passo passo da loro, chiediamo le autorizzazioni e ci confrontiamo su ogni aspetto dell’organizzazione. Mattia, Andrea, Giulia e Roberto seguono tutti gli eventi in tutta Italia. Tutti”, racconta Fabio.
I flash mob di Bologna, Modena, Sorrento e Milano non rimarranno eventi isolati, le Sardine stanno lavorando all’organizzazione di manifestazioni in piazza in tutta Italia, dal Nord al Sud, il movimento sta assumendo i contorni di una massa di protesta trasversale e apartitica che ha voglia di esprimere un disagio a gran voce.
“Manifesteremo in tutta Italia, sono previste manifestazioni ovunque. Siamo stanchi di tutto questo odio e scendiamo in piazza per manifestarlo. A Palermo e in Umbria, per esempio, si stanno organizzando due manifestazioni molto grosse, le adesioni continuano ad arrivare e sono svariate migliaia le persone interessate. In tanti stanno attivamente dando una mano, ma il merito di tutto questo è dei fondatori, l’ondata è partita da loro, sono loro i veri promotori di tutti gli eventi di tutta Italia”, conclude Fabio.