Santoro: “È in atto un linciaggio contro i pacifisti, Salvini attaccato perché lavora per la pace”
“Matteo Salvini non è mai stato attaccato dal sistema come oggi che lavora per la pace”, lo ha detto il giornalista Michele Santoro a margine dell’evento organizzato il 31 maggio al Capranichetta di Roma per discutere di una risoluzione parlamentare che impegni la Rai a commissionare un sondaggio per chiedere agli italiani se sono soddisfatti del servizio pubblico sulla guerra in Ucraina. Lo riporta Repubblica. Nella saletta dell’Hotel Nazionale antistante Palazzo Chigi si sono riuniti fuoriusciti del M5S, forze politiche come Potere al Popolo, Europa Verde, Alternativa e artisti come Ascanio Celestini, sulla scia dell’iniziativa “Pace Proibita” lanciata da Santoro a inizio maggio per chiedere la fine del conflitto che imperversa da quasi 100 giorni. “Il 95 per cento della politica e quasi il 100 per cento dei giornali votano e tifano per l’invio di armi in Ucraina, il 51 per cento dei cittadini però sono contrari. Perché l’Agcom non fa nulla? C’è in atto un linciaggio contro i pacifisti”, ha affermato Santoro, che per questo è quasi arrivato a difendere il leader leghista e il presunto viaggio a Mosca che stava organizzando insieme all’avvocato Antonio Capuano (su cui oggi indaga il Copasir), per cui è stato criticato dal governo e dal suo partito.
“Ci si muove con il governo”, ha detto oggi il numero due del Carroccio e Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. Tra i presenti al Capranichetta anche Pino Cabras dell’Alternativa, il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra e Simona Suriano di Manifesta, componente parlamentare messa su con Rifondazione e Potere al popolo. Nel mirino degli interventi i talk show e l’informazione mainstream che, secondo il movimento che si è creato intorno all’ex conduttore, vorrebbe silenziare il dibattito sulla guerra. Il gruppo potrebbe rivelarsi così l’anticamera di un soggetto che raccoglie il dissenso contro il governo e la guerra. “Si sta esternalizzando la guerra come abbiamo esternalizzato i lager libici e la gestione dei migranti in Turchia, paghiamo altri per fare il lavoro sporco”, ha osservato l’attore Ascanio Celestini. “La democrazia è in pericolo, come negli stati totalitari la propaganda vuole costruire il mito”, ha dichiarato Morra.