[Retroscena] Fonti Lega a TPI: Salvini sta pensando di candidarsi a sindaco di Milano
L'ex vicepremier e l'assessore leghista Bolognini stanno dialogando con esponenti della società civile, aspettando segnali da Roma: se il Governo nazionale trovasse il modo di arrivare a fine mandato, potrebbe essere proprio Salvini a tentare la corsa per Palazzo Marino
Da tempo circolano voci sul candidato che il centrodestra vorrebbe schierare per le elezioni della prossima primavera a Milano, una vera e propria battaglia storica, il cui significato non si limiterà certo al pur importante governo della capitale economica d’Italia, ma avrà forti ripercussioni anche in campo nazionale. TPI è in grado di rivelare alcuni rumors interni alla Lega secondo cui il leader Matteo Salvini starebbe seriamente valutado una candidatura a sindaco della sua città.
Nonostante il recente calo di consensi, fotografato da più sondaggi, la Lega è sempre la prima forza del rassemblement ed è ovvio che sia lei a dare le carte. Una fonte interna a via Bellerio confida che la scelta non è ancora stata presa, visto che “almeno per una volta, Stefano Bolognini [l’assessore leghista alle politiche sociali, ndr] sta riuscendo a mantenere un segreto”.
I maggiorenti del Carroccio temono che sia ormai sfumata l’ipotesi Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano, e portano avanti i contatti con almeno un paio di profili simili, ovvero manager della cosiddetta “società civile”, non apertamente schierati con nessun partito. Ma alla fine, a candidarsi sindaco di Milano potrebbe essere proprio il più schierato di tutti i papabili: il segretario federale Matteo Salvini. Le nostre fonti a via Bellerio ci confermano che l’ex ministro dell’Interno ci sta seriamente pensando. L’idea lo solletica da tempo, essendosi formato politicamente sui banchi del consiglio comunale della sua città, ma la crescita esponenziale della Lega lo ha portato a saltare la tappa, arrivando direttamente alla vicepresidenza del Consiglio dei Ministri, peraltro con una golden share sull’ex governo gialloverde.
Puntare a Palazzo Marino sarebbe un declassamento? La questione va contestualizzata. A prevedere un autunno molto “caldo” sono tutti i partiti, vista la concomitanza delle elezioni regionali, amministrative, del referendum e di una crisi economica che potrebbe manifestarsi appieno solo da settembre in avanti. A quel punto, le sofferenze dell’attuale governo giallorosso potrebbero tramutarsi in una crisi vera e propria, con il centrodestra pronto ad approfittarne. Ma ci vorrebbe veramente uno tsunami per costringere Sergio Mattarella a sciogliere le Camere prima di aver portato a casa un successore non indigesto.
Eventualmente, l’ipotesi di un rimpasto che potrebbe coinvolgere pezzi di Forza Italia, tecnici come Mario Draghi e magari anche Beppe Sala sarebbe una exit strategy per non consegnare il Paese alle destre. Ben conscio del rischio di rimanere nuovamente beffato, Salvini potrebbe quindi giocarsi la faccia proprio nella battaglia di Milano, il cui ritorno nelle mani del centrodestra segnerebbe la fine di un’era, ponendo le basi per la successiva offensiva nazionale.
Salvini non si candida Sindaco di Milano? Peccato: sarebbe stata una bella sfida. Alla richiesta di commentare il mio articolo, Matteo Salvini ha affermato che a fare il Sindaco di Milano penserà “a fine carriera”. Bene: dopo alcuni messaggi scambiati con il suo staff, ovviamente confermo la fiducia nelle mie fonti, che altrettanto ovviamente rimangono protette. Se poi Salvini vorrà dire la sua in merito, troverà sempre spazio sui TPI. Intanto prendo atto delle sue parole e le riporto correttamente, anche se personalmente non credo che facciano molto contenti i nostri concittadini milanesi. Davvero si pensa che a Palazzo Marino si possa andare “a fine carriera”? Curioso, visto che sia Pisapia che Sala hanno sentito sulla loro pelle la fatica del mestiere e lo hanno ammesso apertamente. Mi auguro davvero che il prossimo Sindaco di Milano sia pronto a lavorare “ogni giorno e ogni ora” per la città. Salvini peraltro a Palazzo Marino c’è stato, come consigliere comunale, e (nonostante le sue numerose assenze) sa quanta fatica ci sia dietro.
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