L’ex direttore della Padania a Report: “Salvini è una creatura di Savoini, avevano grande complicità”
Le parole del giornalista Gigi Moncalvo
Il rapporto tra Salvini e Savoini nell’inchiesta di Report
Come si sono conosciuti e che rapporto hanno avuto negli anni tra Gianluca Savoini, l’uomo della Lega che in Russia nel 2018 ha trattato per un finanziamento al Carroccio, e Matteo Salvini? Prova a dare una risposta anche a questa domanda l’inchiesta di Report che andrà in onda questa sera, alle ore 21.20, su Raitre, realizzata da Giorgio Mottola e dedicata al caso Moscopoli.
Stando a quanto emerge dal racconto di Gigi Moncalvo, tra il 2002 e il 2004 direttore del quotidiano leghista La Padania, Savoini era membro del Cdr del giornale e aveva il suo regno nella redazione politica. “Era il capo di quella stanza, la figura di riferimento, aveva carisma”, dice il giornalista ai microfoni di Report.
Negli anni della Padania, ricostruisce l’inchiesta, si consolida il rapporto tra Salvini e Savoini. Al punto che quando Salvini vince il congresso della Lega, nel 2013, Savoini diventa suo portavoce. “Era un rapporto di grande complicità, di grande familiarità, li definirei ‘due autentici compagni di merende’”, ricorda Moncalvo. “Savoini – continua l’ex direttore de La Padania – dava l’impressione, secondo me millantando, di conoscere personalità internazionali, di avere rapporti in tutto il mondo. Quindi lui dava una patina culturale che a Salvini mancava”.
E come mai Salvini ha scelto Savoini come portavoce? “Gli doveva molto. Savoini ha impostato Salvini. È una sua creatura. Lo ha formato, come se fosse una massa di argilla”, dice Moncalvo.
L’inchiesta di Report mostra anche Salvini e Savoini insieme a Mosca. Un filmato che conferma che il leader della Lega e lo storico attivista milanese del Carroccio erano a pochi metri di distanza nei giorni in cui ci sarebbero stati lavori per un accordo per fare arrivare fondi dalla Russia al partito italiano.
Il 18 ottobre 2018 Savoini si trovava all’interno dell’hotel Metropol, l’albergo dove è iniziata la trattativa con tre russi per una partita di gasolio da 1,5 miliardi di euro. L’accordo sarebbe stato raggiunto su un prezzo basso per garantire a Savoini una stecca di circa 65 milioni di euro.
La sera prima della trattativa, il 17 ottobre, anche l’allora ministro dell’Interno si trovava a Mosca. Mentre il vicepremier Salvini parlava dal palco di Confindustria Russia il suo ex portavoce Savoini era a pochi metri di distanza, seduto in prima fila.